“KATA LOGON – la poetica del (passato) tempo”, cerca di diventare un’opera a sé stante.
L’intento, è quello di rendere chiara una diversa visione del tempo, non cronologica, ma cairologica. Fondamentale è la cura del momento, colto nella sua caratteristica di non (ri)rappresentazione, e analizzato secondo il concetto che ognuno ha la sua unicità.
Quell’unicità che, sommata nel suo passare, porta al risultato delle nostre giornate, dei nostri anni e alla consapevolezza di essere la conseguenza di ciò che abbiamo vissuto.
Non è necessario dare al tempo un significato come “presente”, “passato”, “futuro”, perché si tratta di un modo di viverlo che Agostino ha fatto coincidere con la capacità di percezione sensibile che appartiene all’uomo essendo; per sentire l’ambiente, per vivere tutti i momenti che abbiamo a nostra disposizione.
Comprendere e diventare consapevoli di quanto tempo si nasconda dietro la creazione di affinità elettive e la gratitudine che si ripone verso chi ci accompagna ogni giorno, i nostri passi e come, inconsciamente, ne facciano concretamente parte.
Le persone diventano l’aggiunta, la chiave di lettura, il meccanismo di questa poetica che si propone come fulcro del nostro continuo divenire.