N0 Art Group, in collaborazione con Accademia Italiana e San Lorenzo Art District, presenta le mostre personali dell’artista e diplomata RUFA Carola Spina (1998) e dell’artista Federica Gonnelli (1981), a cura di Matteo Peretti e Bianca Catalano, che concludono il secondo ciclo di residenze d’arte di N0 80 Giorni Art Residency.
Le opere in mostra sono il frutto del lavoro di ricerca e creazione condotto dalle due artiste durante il periodo di residenza negli spazi dell’Accademia Italiana. N0 80 Giorni Art Residency è il risultato della open call indetta da N0 Art Group nella primavera del 2024, che ha visto vincitrici Federica Gonnelli e Carola Spina per il secondo periodo di residenza.
Esattamente da un’indagine sulla storia e l’identità topografica e culturale del quartiere di San Lorenzo si sviluppa la mostra di
Federica Gonnelli La città sul fiume immobile, titolo ispirato al libro omonimo di Eduardo Mallea, che riflette sul concetto di fiume come simbolo di passaggio e trasformazione. L’opera dal medesimo titolo, una grande installazione che attraversa due stanze espositive, consiste in un fiume di velo d’organza che separa fisicamente gli spazi, obbligando i visitatori ad attraversare porte specifiche. Altre porte, ispirate a strutture storiche come la Porta Tiburtina, diventano simboli di separazione ma anche di possibilità di attraversamento, emblematizzando la vita, il viaggio e il cambiamento. L’installazione si arricchisce di altre opere significative come Isola, un’immagine digitale che rappresenta San Lorenzo come un’isola nel contesto urbano, e Il fiume scomparso, un riferimento al fiume Crabra, simbolo di confine e isolamento. Dialogo Muto, un video che riflette sulla comunicazione interrotta, esplora i confini sociali e fisici del quartiere di San Lorenzo, utilizzando frasi tratte da “Hedda Gabler” di Ibsen. Infine, l’opera Derivazione invita il pubblico a riflettere sui confini fisici e storici di San Lorenzo, mentre Tentativi esplora la possibilità di un ritorno a uno stato naturale prima dell’urbanizzazione. Il progetto si chiude con un’opera che commemora il bombardamento di San Lorenzo del 19 luglio 1943, evocando attraverso le immagini la fragilità e la continua trasformazione dell’identità collettiva del quartiere.
Le opere in mostra dell’artista e diplomata RUFA Carola Spina
I temi della trasformazione, della memoria, e dei confini fisici e culturali indagati da Federica, seppur con mezzi e linguaggi
artistici profondamente diversi, sono argomenti parimenti centrali nella ricerca di Carola Spina.
L’esposizione di Carola Spina Muscoli Impari si sviluppa attraverso tre stanze, ognuna dedicata a un medium diverso: scultura, installazione e video installazione.
Il filo conduttore dell’intera esposizione è un movimento di trasformazione e risemantizzazione che ribalta, svuota, strizza e riempie, generando nuovi significati. La prima stanza ospita una scultura che esplora l’ibridazione spontanea di due animali, un serpente che stritola un uccello. Questo atto apparentemente brutale genera una fusione che dà vita a una forma nuova, sfuggente e in continua trasformazione, simbolo della tensione tra distruzione e creazione.
Nella video installazione, Carola Spina affronta il tema della violenza istituzionalizzata, mettendo in relazione il suo odio per la militarizzazione con l’amore per i musical. I gesti coreografici dei militari vengono ironizzati, sfumando il confine tra autorità e intrattenimento. L’ironia diventa critica sociale, rivelando le contraddizioni del nostro presente attraverso un grottesco balletto di potere.
L’ultima stanza ospita una serie di bambole gonfiabili, trasformate in soggetti meccanicamente animati. Collegate a mini compressori che pompano aria, le bambole si gonfiano e si sgonfiano, creando un’atmosfera di respiri sconnessi e sbalzi tra silenzi e rumori. L’inversione della pelle delle bambole, dove l’interno diventa esterno, invita a riflettere sulla distorsione del corpo e della sessualità, proponendo una riflessione sull’artificialità e sulla continua reinvenzione dei nostri corpi.
Carola Spina, Latta d’Oro, 2024, still from video, courtesy of the artist.
Periodo di apertura: dal 13.12.2024 al 18.12.2024 – dal 08.01.2025 al 23.01.2025
Orari di Apertura: ore 12-18 lunedì-venerdì o su appuntamento
Location: Accademia Italiana, Viale dello Scalo San Lorenzo, 10 – Roma
Free Entry
Info: n0projectroom@gmail.com
IG: @n0projectroom
BIO ARTISTI
Carola Spina (1998) si forma in ambito artistico studiando teatro, danza, teatro-danza e storia del cinema. Nel 2020 si iscrive alla RUFA (Rome University of Fine Arts) al corso di Scultura e Installazione, attratta dal rapporto tra spazio, materia e movimento. Consegue la laurea nel febbraio del 2024. La sua pratica artistica si basa sull’impiego di medium diversificati, selezionati con attenzione per rappresentare al meglio la visione concettuale del progetto. Lavora a Roma nello studio Alipio 13.
Federica Gonnelli (1981) frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Vive a Campi Bisenzio, al confine tra Firenze e Prato, dove dal giugno 2011 apre lo studio InCUBOAzione. Dal 2001 espone in mostre personali, collettive e concorsi. Nel 2006 consegue la laurea, con tesi dal titolo “L’Arte & L’Abito”. Dal 2007 fa parte del collettivo artistico Arts Factory. Nel 2013 consegue la specializzazione in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi, con tesi dal titolo “Videoinstallazioni tra Corpo-Spazio-Tempo”. Dal 2015 partecipa a varie residenze d’artista, pratica che acquista particolare importanza nella sua ricerca. Dal 2023 è accademica d’onore dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.