LET'S TALK - alfredo valeri + produzioni dal basso

Design Management

Let’s Talk: Alfredo Valeri x Produzioni dal Basso

Un nuovo appuntamento per affrontare i temi del Master RUFA di Design Management.
Questa volta la coordinatrice Francesca Gollo ha coinvolto Alfredo Valeri, Responsabile Ricerca e Innovazione di Civita e docente RUFA di “Business management and crowdfunding”, e Angelo Rindone, fondatore della piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso”, Partner del Master.
L’intervista che segue, condotta da Alfredo Valeri al nostro partner Angelo Didone, è particolarmente rilevante poiché mette a fuoco il ruolo e l’impatto sociale di queste piattaforme e i possibili scenari futuri.
 

Alfredo Valeri: Il crowdfunding, in particolare nella sua componente “reward”, sin dalle origini trova nel settore creativo un ambiente ideale di applicazione. Quali concrete opportunità vengono offerte ad artisti e creativi, anche al di là della raccolta di denaro?”

Angelo Rindone: Le piattaforme di crowdfunding nascono principalmente per la raccolta fondi, ma sono anche la vetrina di un progetto e quindi il luogo dove promuovere un’idea o un progetto. Per questo, le piattaforme si sono evolute fino a diventare veri e propri strumenti di progettazione che permettono di costruire una campagna di comunicazione, di testare un prodotto attraverso strumenti marketing pre-vendita, di misurare il target o di coinvolgere le comunità sulla propria progettualità.
Oltre alla possibilità di promuovere un progetto e di raccogliere fondi, il crowdfunding sta, inoltre, diventando anche uno strumento utilizzato per lanciare bandi di cofinanziamento e di Open Innovation. Questo, in particolare, rappresenta una preziosa opportunità per designer e creativi per incontrare aziende e trasformare idee in prodotti o in progetti concreti.
 

AV: Produzioni dal Basso, nata fra 2004 e 2005, è non solo la prima piattaforma creata in Italia, ma rappresenta un caso pionieristico a livello internazionale. Ci racconti quali intuizioni all’epoca ti hanno convinto a sperimentare questo strumento?

AR: I primi anni del secolo hanno rappresentato un momento di incubazione per il cosiddetto Web 2.0.
Era un periodo in cui cominciavano a nascere le prime piattaforme che oggi conosciamo bene (come Facebook e YouTube), in cui si sono diffusi su larga scala degli smartphone, i blog ecc. Insomma: si apriva una finestra di opportunità per il mondo dell’auto-produzione.
In questo quadro e in questo momento particolare nasce l’idea di Produzioni dal Basso, che ha radici soprattutto nel mondo della produzione culturale, con l’idea di far diventare concrete le idee creative attraverso la partecipazione delle community e la messa in condivisione del denaro.
 

AV: Come si sono evolute negli anni le funzioni delle piattaforme donation e reward e quali nuovi attori oggi popolano l’ecosistema della cosiddetta crowd-economy?

AR: Come anticipato, le piattaforme di crowdfunding si stanno evolvendo da semplici vetrine per la raccolta fondi online in spazi di progettazione, strumenti di marketing e di comunicazione, ambienti dove aziende, Comuni e Università possono costruire iniziative di co-progettazione e match-funding.
Tutto questo ovviamente modifica l’ecosistema e le funzionalità, ma c’è un altro elemento che credo possa essere interessante, ovvero il fatto che ormai gli strumenti di donazione sono integrati all’interno di moltissime applicazioni che utilizziamo tutti i giorni, come ad esempio i social network. In questo senso possiamo affermare che ormai il crowdfunding è uno strumento embedded, perché la cosiddetta “creator economy” ha generato una serie di esigenze che riguardano anche elementi di sostenibilità economica.
 

AV: Quanto pesano rispetto al totale le campagne in ambito artistico, creativo e del design?

AR: Soprattutto in Italia il crowdfunding è utilizzato principalmente per progetti sociali e culturali e molto spesso addirittura creando ibridi, ovvero iniziativa di natura socio-culturale.
Invece, è usato molto meno applicato su progetti di design, in particolare se pensiamo a progetti di prodotto o prototipi di prodotto. Su questo fronte il Paese più evoluto sono certamente gli USA che con piattaforme come Kickstarter e Indiegogo ha creato dei veri e propri marketplace di beni futuri. In Italia questo fenomeno è molto raro, anche se ci sono alcuni casi interessanti.
 

AV: Per concludere, qualche considerazione di scenario…o meglio, riflettiamo sul presente con uno sguardo rivolto al prossimo futuro: quali prospettive e opportunità emergono per i progettisti dall’applicazione dell’IA nel crowdfunding?

AR: Siamo in una fase di sperimentazione. Con Produzioni dal Basso abbiamo lanciato alcuni strumenti per intrecciare la progettazione e la comunicazione dei progetti con l’intelligenza artificiale generativa.
I risultati sono incoraggianti, tanto che in autunno contiamo di lanciare una nuova applicazione dedicata proprio alla progettazione completamente assistita tramite AI.
 
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