Dal RUFA Contest a Los Angeles, per incontrare David LaChapelle, per dare forma e sostanza, dal punto di vista artistico, a un’affermazione che, a distanza di oltre sei mesi, resta ben impressa nella mente e nel cuore dei protagonisti.
Lo studente di Multimedia arts and design – Realtà virtuale Liu Yunfeng si è recato negli States, grazie al premio ricevuto da Emirates, per trascorrere alcuni giorni nello studio dell’iconico maestro dell’immagine. Un lasso di tempo che gli ha consentito di entrare in contatto con quelle che sono le ricerche e le sperimentazioni di David LaChapelle, ma anche per capire e comprendere le dinamiche dell’arte contemporanea a livello globale. Va così a concretizzarsi nella maniera più alta possibile la missione formativa di un’Accademia di Belle Arti come RUFA: ricerca, produzione e promozione artistica, interagiscono tra loro per declinare le caleidoscopiche forme dell’intelletto.
Ed è esattamente la stessa visione che, dall’origine, ha accompagnato il divenire del RUFA Contest: un intreccio emozionale tra arte, contemporaneità e pensiero. Un “mood” voluto dal direttore artistico dell’evento Emanuele Cappelli e confermato dai personaggi che hanno caratterizzato il progetto nelle diverse edizioni che si sono succedute fino a ora: Stefan Sagmeister nel 2015, Karim Rashid nel 2016, Francis Kéré nel 2017, Shirin Neshat nel 2018 e, nel 2019, David LaChapelle, considerato il simbolo di un’epoca e di un intero sistema sociale, capace come pochi a far agire in maniera interattiva l’ironia e il surrealismo tipico della cultura visiva nordamericana.
«Di fatto – ha spiegato il direttore RUFA Fabio Mongelli – in questo viaggio a Los Angeles è come se avessero partecipato idealmente i docenti e gli altri ragazzi che hanno animato l’ultima edizione del Contest. Tutti hanno fatto squadra, anticipando quello che potrebbe essere il futuro e confermando l’obiettivo più autentico della gara: uno vince, tutti vincono».