Il Festival del Cinema di Venezia si avvicina e tutta la nostra community è particolarmente in fermento. Proprio così, perché tra i film italiani in concorso c’è anche quello di un giovane e talentuoso regista, che ha studiato in RUFA, laureandosi nel 2009 in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo indirizzo in Arte Cinematografica e Televisiva, con il voto di 110 e lode. Lui è Sebastiano Riso, in concorso con il film “Una Famiglia”. Al suo fianco, a sostenere il cinema tricolore, ci sono Paolo Virzì, con “The Leisure Seeke”, i Manetti Bros, con “Ammore e Malavita” e Andrea Palloro, con Hannah.
Il nostro Sebastiano ha scelto un cast di primo livello per raccontare la sua storia, affidandosi ad attori del calibro di Micaela Ramazzotti (Maria), Patrick Bruel (Vincenzo), Pippo Delbono, Fortunato Cerlino, Marco Leonardi, Matilda De Angelis, Ennio Fantastichini, Manuela Lo Sicco e Sebastian Gimelli Morosin.
La sceneggiatura è del regista stesso, realizzata insieme a Stefano Grasso e Andrea Cedrola.
La trama è molto attuale. A Roma vive Vincent, cinquantenne francese delle cui origini ha ormai mantenuto solo l’accento (tanto è vero che è perfino chiamato Vincenzo), e Maria, di una quindicina d’anni più giovane. Sembrano, a prima vista, una coppia simile a tante altre, anzi, addirittura affiatata. Quando prendono la metropolitana, i due si siedono vicini e abbracciati. Poi, quando rientrano a casa, sembrano davvero legati da un’ intensa passione amorosa, da una forte attrazione reciproca. I due vivono la loro relazione di coppia in una quotidianità vissuta principalmente in ambito domestico, quasi isolati dal mondo esterno, come se vivessero completamente l’uno per l’altra. Invece, osservandoli in modo più attento si notano una infinità di piccoli segni di inquietudine, che sono presenti soprattutto in Maria. Il disagio parte soprattutto da lei, troppo fragile ma al tempo stesso ancora troppo innamorata del suo lui per ammettere il proprio profondo stato di sofferenza e di difficoltà interiore. I tentativi di ribellione che scaturiscono da Maria non sembrano tanto l’espressione di un desiderio di allontanamento dal partner, ma delle autentiche richieste di aiuto, non di rado connessi a una forte angoscia. Purtroppo questi segni di disagio vengono ignorati da Vincenzo, che non sembra comprendere che in questo modo Maria non sta ponendo in discussione il loro rapporto, ma solo lo stile di vita che hanno fatto per troppo tempo, troppo legato a quell’isolamento dal mondo esterno, che Maria ormai non è più in grado di sopportare.
A Sebastiano facciamo i migliori auguri per un grande successo a Venezia e nella vita professionale.