Per il terzo anno consecutivo NONE collective, composto dai docenti RUFA di Exhibit design Gregorio De Luca Comandini, Mauro Pace e Saverio Villirillo, progetta e realizza l’Italian Pavilion del 70esimo Festival di Cannes. In questa edizione gli artisti rendono omaggio al cinema italiano creando un’installazione multimediale site-specific dal titolo “Lo specchio della nostra natura – The brilliant side of us”. Un’ esperienza immersiva in cui caratteristiche tipicamente italiane come la gestualità, la mimica e l’espressività, che a prima vista appaiono particolarità goffe, vengono raccontate e sublimate nei protagonisti del Cinema italiano: da Totò, Alberto Sordi, Anna Magnani, Claudia Cardinale, Vittorio Gassman, Roberto Benigni, fino ai protagonisti più recenti come Antonio Albanese e Luca Marinelli. Come un minerale grezzo che, se osservato meglio, svela un nucleo prezioso, così gli artisti svelano l’altra faccia della natura italiana, sublimando il nostro lato migliore, lo specchio della nostra natura.
L’installazione genera un paesaggio iridescente, come fosse il centro di una struttura cristallina, prodotto da una scenografia riflettente irregolare: una mesh parametrica triangolare di 120 mq interamente rivestita di mylar (il materiale con maggiore riflettività esistente) e composto di 704 aste di legno e 264 nodi. Nell’apparente caos di questo paesaggio lo spettatore si rifletterà nelle sfaccettature cangianti della superficie e sarà affascinato da immagini deframmentate – volti, mani, smorfie degli attori della cinematografia nazionale – che si scompongono e ricompongono in un vortice elicoidale di schermi led sospesi, per un totale di 50 mq di schermi, che creeranno prospetticamente un’unica immagine, dando vita a un’enorme anamorfosi video.
L’iridescenza – fenomeno ottico caratteristico di alcuni minerali, che se illuminati assumono un ventaglio di tonalità differenti a seconda dell’angolo di osservazione – è un trend che quest’anno sta attraversando il mondo della moda e del design, spiegano gli artisti: «Abbiamo voluto realizzare un’opera che evidenziasse come la gestualità italiana non sia solamente una caratteristica buffa, ma anche una preziosa risorsa: la capacità di esprimere emozioni con il linguaggio del corpo, tratto peculiare del cinema italiano, è essa stessa “arte”. Allo stesso tempo, in linea con la nostra poetica, abbiamo creato un ambiente immersivo in cui il pubblico possa rimanere incantato e riflettersi nella nostra natura iridescente».
Infine, la superficie dell’allestimento prende vita grazie ad un’illuminazione dinamica composta da raggi luminosi, che creando rifrazioni e una moltitudine di riflessi, condurrà il visitatore in uno spazio colmo di lucentezza, cangiante e multisfaccettato, come la nostra natura.