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‘Unconscious creativity’ è il tema lanciato per l’edizione 2024 del format TRACKS OF FREEDOM: come ogni anno, un gruppo di studenti RUFA del biennio di Visual and Innovation Design è volato a New York per vivere un’esperienza professionale unica nel suo genere, alla ricerca di ispirazione per nuovi approcci progettuali e artistici.

 
Immagina di immergerti nell’effervescente mondo del brand e del visual design, avvolti in una varietà di talk, visite agli studi, e approfondimenti sociali e culturali, il tutto nella vibrante cornice di New York, simbolo indiscusso della libertà. È qui che i nostri studenti del corso magistrale di Visual and Innovation Design avranno l’opportunità di trasformare l’energia pulsante della città e i loro sogni in creatività senza confini.
Questo progetto speciale offre un’intensa esperienza di 9 giorni dove ricerca, studio, lavoro progettuale si fondono in un’esperienza straordinaria nel cuore della Grande Mela, immersi in un ambiente professionale stimolante ed avvincente.

Il workshop si propone di esplorare il concetto di Libertà attraverso una lente sinestetica, abbracciando un approccio multidisciplinare che mira a catturare il dinamismo elettrizzante e la forza creativa simbolica di New York. Saranno utilizzate tutte le tecniche e i linguaggi della comunicazione contemporanea, dalla brand identity alla motion graphic, dall’interaction design alla fotografia e al video, incoraggiando ibridazioni, convergenze e sperimentazioni.

Dal 6 al 15 maggio 2024 gli studenti – guidati dai docenti e designer Mario Rullo ed Emanuele Cappelli, insieme al nostro Direttore Accademico, l’Arch. Fabio Mongelli – hanno provato a reinterpretare il concetto di «Libertà», catturando il vibrante dinamismo e la forza creativa di New York attraverso una varietà di linguaggi e tecniche comunicative contemporanee.
I progetti sviluppati dagli studenti nell’arco di questi nove giorni saranno poi esposti nella suggestiva cornice del RUFA Space, spazio espositivo collocato presso il Pastificio Cerere, nel quartiere San Lorenzo di Roma. Un’occasione preziosa per raccontare ad un pubblico esterno i frutti di questo percorso didattico, unico nel suo genere.

Tra gli innumerevoli studi visitati ricordiamo: Pentagram, sotto la guida dalla partner Giorgia Lupi e con un breve incontro con Paula Scher, una delle graphic designer più influenti al mondo; Lubalin Foundation, Order Studio, Salotto Studio – dove abbiamo ascoltato i case study di Giulia Zoavo, Vittorio Perotti, Lorenzo Fanton e l’illustratore Emiliano Ponzi – o ancora The Working Assembly, Studio Gretel, i designer da anni attivi a New York Matteo Bologna e Daniele Politini. In conclusione, come ogni anno, gli studenti hanno avuto l’opportunità di presentare il proprio lavoro di ricerca nella prestigiosa MFA SVA Design, alla presenza di designer d’eccezione come Lita Talarico, Steven Heller, Lorenzo Fanton, Jonathan Wayskol.

Congratulazioni a tutti i giovani designer RUFA coinvolti in questa avventura: Lucia Borgia, Flaminia Filigi, Giulia Giovannetti, Arianna Ippoliti, Rozalia Kiss, Nicla Marinelli, Silvia Mercurio, Lorenzo Mirabella, Giorgia Pustorino, Alessandra Remoli, Ornella Susca e Mariangela Verde.
 

 

Continua a scorrere questa pagina per vedere le foto e i vlog girati dagli studenti giorno per giorno e avere un assaggio della loro avventura nella Grande Mela.

People

EmanueleCappelli

Emanuele Cappelli

Designer and Professor

Mario Rullo

Designer and Professor

Fabio Mongelli

Dean and Architect

Lucia Borgia

Visual and Innovation Design student

Flaminia Filigi

Visual and Innovation Design student

Giulia Giovannetti

Visual and Innovation Design student

Arianna Ippoliti

Visual and Innovation Design student

Rozalia Kiss

Visual and Innovation Design student

Nicla Martinelli

Visual and Innovation Design student

Silvia Mercurio

Visual and Innovation Design student

Lorenzo Mirabella

Visual and Innovation Design student

Giorgia Pustorino

Visual and Innovation Design student

Alessandra Remoli

Visual and Innovation Design student

Ornella Susca

Visual and Innovation Design student

Mariangela Verde

Visual and Innovation Design student

Maria Teresa Tenaglia

Fotografia e Audiovisivo

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Eccoci qui, il giorno tanto atteso è finalmente arrivato. È strano pensare che solo stavo impacchettando la mia valigia per partire, e ora mi ritrovo qui, a chiuderla per tornare a casa.
Oggi è il giorno in cui presentiamo i nostri progetti. Ansia? Tanta, ma c’è anche una forte emozione nel concludere questo viaggio, che mi ha trasformata, mi ha spinta a dare il massimo. Dopo una lunga notte di preparativi, modifiche e ultime rifiniture, possiamo ritenerci pronti? No, ma facciamo finta di sì.

12:20 am MFA SVA Design circondati da designer affermati come Lita Talarico, Steven Heller, Lorenzo Fanton e Jonathan Wajskol. La tensione sale e in un secondo ci ritroviamo all’inizio di quello che definirei un viaggio che spero non finisca mai.

2:00 pm: le luci si attenuano. 5 minuti di speech, 15 slide per trasmettere la nostra passione. 8 giorni intensi, ricchi di sfide e di nuovi stimoli che hanno messo alla prova le nostre convinzioni. 2 minuti in cui, alla fine della presentazione, arrivano i commenti, i consigli e le nuove idee. 1 minuto per realizzare che il lavoro che vorrai fare nella vita, sarà il più bel lavoro del mondo, non smettendo mai di imparare, di voler superare i limiti e rompere regole. La giornata volge al termine mentre ci dirigiamo verso l’aeroporto, ripensando a questa settimana intensa, alla velocità con cui è trascorsa.

È stata un’esperienza che mi ha fatto crescere, mi ha fatto capire l’importanza di trovare un equilibrio tra lavoro e divertimento. Perché siamo designer e spesso sono proprio i momenti di svago che ci ispirano e ci portano idee nuove.
E così si parte, stanchi ma felici, con i bagagli pieni di idee e di sogni. E qualche libro in più. (Nicla Martinelli)

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Il giorno prima della presentazione e della partenza abbiamo iniziato con una bellissima passeggiata a Central Park, godendoci il bel tempo e il sole. La nostra esplorazione è andata oltre la semplice visita turistica poiché abbiamo incontrato Daniele Politini, un rinomato graphic designer italiano attualmente residente a New York. Le sue intuizioni sul suo lavoro e sul suo percorso di vita ci hanno ispirati, innescando conversazioni significative e fornendo preziose risposte alle nostre domande.

Successivamente, ci siamo presi del tempo per esplorare ulteriormente il parco e i suoi dintorni, assaporando l’atmosfera vibrante e concedendoci un delizioso pranzo. Alimentati da una ritrovata energia, abbiamo approfondito le revisioni del progetto presso la biblioteca pubblica sulla 53rd Street perfezionando il nostro lavoro per la presentazione del giorno successivo. Dopo una cena soddisfacente abbiamo concluso la giornata con una sessione di revisione finale, apportando alcuni ritocchi finali alle presentazioni dei nostri progetti. Impazienti per il grande giorno, siamo andati a dormire entusiasti e emozionati. (Rozalia Kiss)

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Siamo arrivati al settimo giorno di questa fantastica esperienza nella Grande Mela e ogni momento sembra correre più velocemente.
Sempre più immersi e impegnati nei nostri progetti in vista della presentazione di martedì, abbiamo comunque ritagliato il tempo necessario per visitare il MoMa, il museo di arte moderna e contemporanea più noto al mondo.
Che dire, poter ammirare i capolavori di Picasso, Matisse, Van Gogh, Pollock, Rothko, Warhol e tanti altri artisti con i propri occhi penso sia una delle esperienze culturali più belle vissute in questi giorni, soprattutto per una persona come me che ha assaporato arte sin dai tempi del liceo.
In seguito a questa ventata d’arte che ha rinfrescato la nostra mattinata, la giornata «ahimè» ha dovuto prendere una piega diversa: progettare, progettare, progettare. Così dopo pranzo siamo rientrati in hotel, perché quasi una settimana dopo il nostro arrivo inizia il countdown verso la fine, e ci tocca dare il nostro meglio cogliendo gli stimoli di questa città e incanalandoli nei nostri progetti. Che la notte di Manhattan ci riservi le stelle migliori per domani, l’ultima giornata del nostro meraviglioso viaggio. (Ornella Susca)

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Oggi ci siamo svegliati con la speranza di avere il meteo dalla nostra parte e così è stato. Usciti dall’hotel il sole era lì a darci il buongiorno.
Ci siamo diretti verso Manhattan Downtown dove abbiamo incontrato Matteo Bologna. La prima tappa di oggi è stata un’istruttiva esperienza di Letterpress, dove abbiamo ammirato la bellezza dei caratteri mobili, la meraviglia della macchina a pressione più antica in loro possesso (del 1840) e di come questa si è poi evoluta in altri metodi e macchine a pressione per stampare. Ci hanno dato l’opportunità di stampare su carta delle lettere e nel farlo ci siamo divertiti molto.
Successivamente abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare il processo creativo dell’identità visiva del Tin Building da Matteo Bologna. Proprio lì, in passato, c’era il mercato del pesce e ora, invece, è un luogo suggestivo in cui ci si può deliziare il palato con cibi da tutto il mondo.
Matteo ci ha trasmesso la passione e l’impegno che mette nel suo lavoro, la tipografia è un elemento espressivo importante, specialmente quando è la base di un’identità visiva come il Tin Building.
Dopo pranzo abbiamo avuto il tempo di fare qualche foto con il Brooklyn Bridge di sfondo. Dopo di che Matteo ci ha fatto da guida nell’apprezzare i gioielli di Brooklyn, dai negozi vintage, all’atmosfera tranquilla e rilassante del quartiere. Durante la passeggiata abbiamo avuto anche modo di provare una brezza di divertimento giocando a shuffle board. Ma il pezzo forte avviene verso le 9 di sera: per concludere la giornata abbiamo passato la serata a scatenarci sulla pista da ballo al The Stonewall Inn, where the pride began. (Giulia Giovannetti)

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Oggi è stato il nostro quinto giorno qui a New York dove ci siamo trovati ad affrontare un freddo pungente e una leggera pioggia. Tuttavia non ci siamo lasciati scoraggiare e abbiamo vissuto una giornata piena di emozioni.

Il nostro primo stop è stato a Brooklyn, dove abbiamo avuto l’opportunità di visitare Gretel, uno studio indipendente di strategia e design. L’ambiente dello studio era meraviglioso con un’armoniosa combinazione di legno e mattoni che creava un’atmosfera unica. Qui abbiamo incontrato Dylan Mulvaney, design director, e Ian Beckman Reagan, strategy director, i quali ci hanno fornito una dettagliata panoramica del loro approccio al lavoro con i clienti.

Dopo questa esperienza stimolante, ci siamo diretti alla biblioteca pubblica di Brooklyn, dove abbiamo lavorato al nostro progetto.
Successivamente, ci siamo diretti al Poster House, un luogo dedicato alla cultura e al design dei manifesti, dove ci siamo concessi una pausa caffè al bar interno, ricaricando le energie per la giornata. Fortunatamente l’ingresso era gratuito e abbiamo potuto esplorare tre affascinanti mostre: We Tried to Warn You! Environmental Crisis Posters, 1970–2020, The Anatomy of a Movie Poster: The Work of Dawn Baillie e Wonder City of the World: New York City Travel Posters.

Rientrati in hotel abbiamo dedicato del tempo al riposo, pronti ad affrontare con rinnovato entusiasmo le sfide che ci riserverà la prossima giornata a New York. (Arianna Ippoliti)

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Stamattina ci siamo svegliati pieni di energia perché sapevamo che saremmo entrati a Pentagram, dove ci ha accolti Giorgia Lupi.
Giorgia ci ha mostrato uno showreel dei progetti più importanti realizzati negli ultimi anni e ci ha parlato più nello specifico di alcuni case study descrivendo il processo creativo fino alle proposte e alla realizzazione. Abbiamo ascoltato le sue parole in religioso silenzio.
Ciò che ci ha colpito di più è stata la grandezza e la trasversalità dei loro progetti. Alla fine dell’incontro abbiamo avuto l’opportunità di fare un breve tour all’interno dello studio popolato da tantissimi designer e ricco di stimoli visivi.
Quando stavamo per andar via sono stata attirata da un leggero brusio e così mi sono accorta che tutti gli altri erano davanti a qualcosa o qualcuno di importante: Paula Scher! È stato emozionante vederla di persona.

Dopo aver mangiato un boccone, ci siamo diretti all’agenzia “The Working Assembly”, composta da un gruppo di giovani ragazze che ci hanno subito fatto sentire a nostro agio. Anche loro ci hanno mostrato alcuni dei loro progetti in modo energico, ironico e coinvolgente e ci hanno regalato qualche gadget. Usciti di lì, entusiasti e soddisfatti della giornata vissuta ci siamo recati ad una Public Library per continuare il nostro progetto. Ora tocca a noi! (Alessandra Remoli)

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Terzo giorno nella Grande Mela. Sveglia presto sotto la fitta pioggia di New York che ha poi lasciato spazio al sole, ma nonostante il caldo la giornata è stata intensa e indimenticabile.
Dopo aver fatto una lunga passeggiata panoramica immersi nel verde della High Line abbiamo visitato il Whitney Museum rimanendo affascinate dai quadri della collezione permanente tra cui le opere di Hopper.
Pranzo veloce al Chelsea Market per partire subito in direzione Brooklyn destinazione Order Studio.
Qui Jesse Reed ci ha accolto in un’atmosfera amichevole salvandoci dal caldo infernale, ci ha mostrato i suoi lavori e raccontato del suo incredibile percorso, da collaboratore di Pentagram fino a co-founder di Order.
Ricomincia poi l’avventura  tra Google Maps che impazzisce e la Metrocard che ci impedisce di passare i tornelli, e finalmente arriviamo all’ultima tappa della giornata: Salotto Studio, dove Giulia, Lorenzo e Vittorio, designer italiani espatriati a New York, ci hanno mostrato un piccolo spaccato del loro lavoro personale e di come hanno creato il progetto Salotto che loro definiscono «Ambasciata del design italiano a New York», una community di designer freelance che lavorano nello stesso luogo.
La chiacchierata si è conclusa con dei consigli e degli spunti di riflessione da parte dell’illustratore Emiliano Ponzi.
La cena tutti insieme a base di tacos a Brooklyn in un suggestivo chiosco è stata la conclusione di questa giornata intensa, ma piena di ispirazioni per il nostro futuro da designer! (Lucia Borgia e Silvia Mercurio)

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Dopo aver dormito qualche ora, per recuperare il sonno dovuto al jet lag e all’entusiasmo del giorno prima, ci siamo svegliati pieni di energia solo all’idea di tutto ciò che ci aspettava.
Ci siamo dati quasi per sconfitti, ma alla fine abbiamo vinto l’eterna battaglia contro le macchinette per i biglietti della metropolitana, e siamo riusciti a dirigerci verso la Lubalin Foundation.
Siamo stati accolti da Sacha Tochilovsky, che ci ha fatto fare un incredibile tour dell’archivio, mostrandoci il lavoro di designer che spesso non vengono mostrati nei libri di storia. La conversazione è durata quasi 3 ore e abbiamo potuto toccare, ammirare, vedere e chiedere informazioni sull’incredibile archivio che custodisce riviste, schizzi originali, manifesti e packaging del novecento americano.
Quel momento ci ha ispirato per continuare a lavorare sui nostri progetti.
Dopo una pizza veloce, abbastanza buona nonostante non fossimo in Italia, ci siamo divisi per iniziare la nostra ricerca a Manhattan.
Mentre alcuni di noi sono andati a esplorare la città sotto il terribile caldo che ci faceva rimpiangere Roma, altri sono andati alla New York Public Library a lavorare per alcune ore in uno splendido spazio.
La giornata è stata lunga, le emozioni forti, il sole splendente. Abbiamo chiuso la giornata mangiando insieme, stanchi ma emozionati per tutti i giorni incredibili che ci aspettano. (Mariangela Verde)

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Sveglia presto e già l’emozione mi fa compagnia fin dal primo istante.
Oggi è il giorno del volo verso la Grande Mela con il gruppo. L’obiettivo? Trovare ispirazione tra le strade vivaci di questa metropoli per arricchire la nostra creatività.
Dieci ore di volo sembrano un’eternità, ma l’adrenalina per l’avventura imminente ci tiene compagnia.
All’atterraggio possiamo finalmente dire: siamo a New York!
Mentre attraversiamo la dogana riusciamo già ad immaginarci la città che ci attende là fuori, l’aria della città si inizia a percepire già dalla stazione dei taxi. Una volta arrivati a Manhattan, i giganteschi grattacieli ci fanno sentire piccoli di fronte alla grandezza di questa enorme metropoli.
È solo l’inizio, ma già sentiamo l’energia creativa di questa travolgente atmosfera creata dalla città e da tutto ciò che la compone. (Lorenzo Mirabella)