Double Exhibition degli studenti di Fine Arts Emma Brunelli e Gianluca Ricco. A cura di Giulia Bergantino, sotto la supervisione del docente Fabrizio Pizzuto.
Inaugurazione lunedì 12 settembre alle 17:30 al RUFA Space, via degli Ausoni 7.
Il termine uomo viene dal latino homo, riconducibile alla stessa radice di humus, quindi terra, terrestre, opposto a celeste.
È questa contrapposizione che interessa Emma Brunelli e Gianluca Ricco.
In modo differente generano, nel momento presente, un reale accostamento di opposti. È il percorso dell’uomo che, dalla terra, cerca audacemente di giungere al cielo. È la sua rivoluzione. La ritrattazione della propria definizione.
Nell’opera di Emma Brunelli anche quando l’uomo decide di porsi in una condizione estremamente materica, in quanto accostabile e addirittura sovrapponibile a una qualsiasi altra terrestre, non perde la sua connessione con le cose del cielo, il celeste. Anzi, la conferma. La morte non come annullamento, non come distacco, ma come ultima e decisiva partecipazione. Il ritorno a casa.
Nessuna gratitudine, nessuna pietà trovano spazio nell’opera di Gianluca Ricco. La Madre Terra non è considerata tale, non è lei la generatrice.
O meglio, ci si racconta fiduciosamente che essa non lo sia affatto. Il sentimento di appartenenza è condizione necessaria per la creazione di un legame stabile, a priori che esso esista o meno. La non soddisfazione della risposta offerta dalla madre o addirittura la mancanza di replica può portare alla resa. Eccetto che la questione è troppo grande, va necessariamente affrontata, deporre le armi non è una soluzione accettabile. La tensione di familiarità, e dunque di appartenenza, impregna l’uomo e la sua esistenza. Ed ecco ancora lo spostamento verso l’alto, non attraverso il fondo, ma pericolosamente inclinato e talmente pendente che, da una prospettiva terrestre, si presenta come facilmente sostituibile a un’asse verticale.
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