Le opere degli studenti RUFA Banu Batur e Annalisa Welzhofer, coordinati dal docente Alessandro Carpentieri, sono state protagoniste dello spettacolo “Santa Margherita D’Antiochia: una rappresentazione sacra tra corpo, spazio, estasi”, che si è svolto a Montefiascone lo scorso 25 giugno.
Le immagini degli studenti di Arti visive Banu Batur e Annalisa Welzhofer sono state proiettate sulla facciata della Cattedrale di Montefiascone nel corso delle coreografie eseguite durante lo spettacolo «Santa Margherita D’Antiochia: una rappresentazione sacra tra corpo, spazio, estasi”, organizzato dall’Accademia Nazionale di Danza, con la Direttrice Enrica Palmieri come capofila del progetto.
La manifestazione artistica è nata dalla volontà di creare una collaborazione creativa e fruttuosa tra i diversi partner dell’Accademia, tra cui RUFA, Saint Louis College of Music, l’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, e l’Accademia Musicale di Roma Capitale, insieme a Mimar Sinan University sul territorio internazionale. L’obiettivo è stato quello di trattare tematiche altamente urgenti quali la resilienza e la capacità di tessere una storia comune tra culture e geografie diverse in risposta alle sfide attuali, dalle emergenze sanitario-economiche a quelle geopolitiche (la crisi dell’Ucraina e un eventuale conflitto globale nucleare). Sfide che l’arte e la ricerca possono concorrere a comprendere con le forme che solo l’arte può comunicare.
Partire allora da una storia vera ma emblematica come quella di Santa Caterina D’Antiochia consente di mettere insieme filosofia, religione, tradizione, speranza: elementi che si intrecciano attraverso un percorso di visione e meditazione dentro uno spazio urbano reale come il borgo storico e la Cattedrale di Montefiascone. Gioventù e bellezza sono i tratti di questa figura che a soli quindici anni subisce un martirio feroce: il taglio della testa perché disobbediente a quanto la cultura dell’epoca (275 D.C.) chiedeva a ogni donna della sua età: un matrimonio e la pratica di una religione tradizionale. La scelta del Cristianesimo diventa l’atto ribelle che consente alla giovane di andare oltre la sua fisicità con l’accettazione del martirio.
La documentazione fotografica dell’evento è stata affidata allo studente di Fotografia Christian Quatela.