L’emergenza sanitaria non ha solo condizionato lo scorrere della quotidianità, ma ha imposto nuove regole, dettate dai condizionamenti di natura normativa e dalle paure, accompagnate però dalle attese e, soprattutto, dai desideri di rinascita.
A volte le stanze sono state celle tremendamente chiuse, a volte spazi aperti in cui vagare per cercare se stessi e gli altri, con l’obiettivo di immaginare il futuro. Ma questa vocazione alla visione del domani è parte integrante dell’essere artista: chi ritiene che l’impossibile sia qualcosa che debba essere ancora determinato, si approccia all’isolamento e alla limitazione fisica opponendo la propria lungimiranza per la costruzione di una nuova realtà.
RUFA – Rome University of Fine Arts ha inteso dare il proprio contributo all’edificazione di una nuova modalità di interazione con le arti, intese nella loro complessità e diversità. Nel compiere questo cammino, l’Accademia ha mantenuto fede alla propria missione formativa: sfuggire al banale modificando le premesse, generando così le condizioni migliori possibili per giungere a conclusioni innovative, per fare in modo che quello sguardo d’artista possa manifestarci mondi ancora più lontani.
Si è così dare forma e sostanza a un gruppo di lavoro per immaginare i prossimi mille giorni dell’arte: tre anni per adeguarsi all’evoluzione, per ripensare alla fruizione, per sollecitare istituzioni ed enti pubblici e privati a operare in maniera sinergica. Ma soprattutto con il chiaro obiettivo di dare voce agli studenti/artisti: i futuri protagonisti dell’industria creativa e culturale.
A presiedere questa task force il maestro Alfio Mongelli, presidente RUFA, colui che nel 1998 ha dato il via a un progetto formativo che in questi anni ha saputo sempre rinnovarsi. Ad affiancarlo il direttore Fabio Mongelli, i docenti Nicolas Martino, Raffaele Simongini, Davide Dormino e Emanuele Cappelli. E poi i diplomati RUFA che, nel corso di questi ultimi cinque anni, con le loro proposte, vincitori tra i vincitori, si sono aggiudicati il RUFA Contest: Francesca Salvati, Riccardo Quattrociocche, Alain Parroni, Yunfeng Liu, Francesca Cornacchini. Loro il compito di rappresentare le aspettative e i sentimenti di una comunità che va oltre RUFA.
«O2 – Manifesto per le arti dopo l’apocalisse” – questo il nome del progetto dedicato a un’opera del maestro Alfio Mongelli, di recente collocata a Wuhan, in Cina, da dove la pandemia ha avuto inizio – è un manifesto che descrive il mondo dell’arte da qui ai prossimi tre anni, ponendosi come punto di riferimento soprattutto per le nuove generazioni che, in questa fase storica, si trovano di fronte a decisioni non certo semplici. Il rapporto tra arte e formazione, analizzato con l’obiettivo di trovare una chiave di lettura del mondo e delle professioni future: un documento che possa essere propedeutico all’apertura di un dibattito nella società tra artisti, intellettuali, giornalisti, curatori, professionisti ed esperti d’arte. Un documento che possa originare opinioni e che possa essere di sostegno e supporto a coloro che credono nei valori universali della bellezza e della meraviglia.
«O2 – Manifesto per le arti dopo l’apocalisse” vuole essere un documento di resistenza culturale “powered by RUFA”, ma che possa poi essere sposato dalla cultura e dalla politica. Un documento del fare, un agire comune per volare alto, per esplorare nuove opportunità e per indicare una via.