Didattica

Il direttore RUFA è stato nominato Accademico d’onore

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Il direttore RUFA – Rome University of Fine Arts, dott. Arch. Fabio Mongelli, è stato insignito del prestigioso titolo di “Accademico d’onore” da parte dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia. Nella cornice dell’Aula Magna dell’Ercole Farnese, complessivamente sono state nove le personalità che, per merito e onore, sono state aggiunte al lungo e prestigioso elenco (circa 300 nominativi), vanto dell’Istituto di alta formazione artistica dell’Umbria. Tra i personaggi scelti s’inseriscono: Toni Bellucci (artista), Oscar Piattella (artista), Nicoletta Spagnoli (imprenditrice), Marco Tirelli (artista), Maria Cristina De Angelis (manager culturale), Giovanna Giubbini (dirigente Mibact), Marina Matteucci (funzionario pubblico), Fabio Mongelli (architetto), Maria Teresa Severini (imprenditrice).

A Perugia, nel 2012, Fabio Mongelli il progetto e la direzione artistica dell’allestimento del Museo e della Gipsoteca. La struttura, causa il sisma del 1997, era chiusa da tempo ed era necessario dare un segnale di ripartenza e di rinnovata fiducia. E così è stato.

Il patrimonio culturale comprende circa 600 gessi, 430 dipinti, 12 mila disegni e oltre 6 mila incisioni. Fra i gessi, eccezionali per fattura e varietà, si distinguono il gigantesco “Ercole Farnese”, “Il pugilatore Damòsseno”, “Amore e Psiche” e “Le Tre Grazie” di Antonio Canova, copia originale donata dall’artista, “Il Laocoonte”, “Il Pastorello” di Bertel Thorvaldsen. Fra i dipinti spiccano “Autoritratto con pappagallo” di Mariano Guardabassi e quadri di Annibale Brugnoli, Domenico Bruschi, Armando Spadini, Mario Mafai, Alberto Burri, Gerardo Dottori.

«Ho vissuto a Perugia – ha affermato emozionato il direttore – un periodo della mia vita intenso e affascinante. In questa città si respira arte anche semplicemente camminando per strada o interloquendo con le persone che si incontrano. L’Accademia di Belle Arti di Perugia è un punto fermo e insostituibile della mia carriera. L’allestimento del Museo e della Gipsoteca è stato avvincente. Chi ha condiviso quel progetto in primis il direttore Giuliano Giuman e il presidente Mario Rampini, ha fatto una scelta chiara e definita. Si è concentrato sull’essenziale, sull’ispirazione, cercando di mettere bene a fuoco lo sforzo dell’artista e il senso dell’arte nella visione più contemporanea. Nessun compromesso. Nel compiere questo percorso si è tenuto in mente un concetto tanto semplice quanto difficile da realizzare: l’arte è fattore di crescita per la comunità, strumento di pace e condivisione in una società sempre più frammentata; l’arte è portatrice di speranza. Pietro Vannucci, cui l’Accademia è intitolata, nel suo tempo era conosciuto come il “meglio maestro d’Italia”. Quella vocazione, che oggi si manifesta sotto poliedriche forme, è essa stessa sinonimo di speranza. In questa città non si forgiano solo le menti, ma anche le sensibilità; non si da cognizione solo della nozione, ma anche della pratica, dando così forma e sostanza al ruolo del discepolo affamato di apprendere. In queste aule non si trasmette solo cultura, ma anche umanità. Ringrazio sinceramente tutti coloro che hanno voluto affidarmi questa missione, in primis il Corpo Accademico dell’Accademia di Belle Arti di Perugia».