Martedì 23 maggio 2023 RUFA ha invitato gli studenti del Biennio in Film Arts e del Master in Cinema and New Formats Production ad assistere ad una proiezione speciale di «Earth Protectors», il documentario diretto da Anne De Corbuccia, prodotto da Art + Vibes, Minerva e Raro films. Executive producer: Max Brun.
Anne è un’artista, attivista e regista che ha sviluppato il suo lavoro attraverso la documentazione di ambienti, specie e culture in pericolo.
La sua arte è stata esposta in musei e istituzioni pubbliche in tutta Europa e negli Stati Uniti.
È anche fondatrice dell’organizzazione «One planet one future«, il cui obiettivo è quello di richiamare, attraverso l’arte, i video e i film, l’attenzione del pubblico sulle minacce causate dall’uomo e ispirare le persone ad agire.
La regista si è collegata in diretta durante l’evento per un confronto aperto con gli studenti sui temi del documentario.
Sinossi di «Earth Protectors»
“Voglio portare lo spettatore in un viaggio che lo ispiri. Voglio che ciascuno di noi capisca che può diventare una forza geologica positiva. I nostri pensieri e le nostre azioni quotidiane hanno un impatto sul pianeta e questo ci rende potenti. Significa che, se gli esseri umani scelgono di farlo, possiamo cambiare dall’ oggi al domani il futuro del nostro pianeta.”
Negli ultimi dieci anni Anne de Carbuccia, riconosciuta artista ambientale, ha ritratto e documentato artisticamente le minacce e i danni creati dall’uomo al pianeta, come la siccità, gli oceani di plastica, le specie e le culture in via di estinzione.
Il suo documentario lungometraggio, Earth Protectors, racconta il nostro bisogno di adattarci, come specie, all’Antropocene: la nuova era geologica nella quale l’impatto dell’uomo sovrasta i cicli naturali, con incendi, inondazioni, inquinamento, super tifoni e un virus letale che ha paralizzato il mondo. Un pianeta in fiamme e il silenzioso diffondersi di una malattia mortale sono prove inconfutabili della necessità di un cambiamento sistemico.
Nelle sue spedizioni in giro per il mondo per creare le sue installazioni artistiche, Anne incontra una nuova generazione di donne e uomini che lavorano per la salvezza del nostro pianeta ed è ispirata dal loro impegno e dai loro successi. La sua narrazione racconta le storie e la diversità di questi giovani protagonisti che Anne chiama “Protettori della Terra”.
In un viaggio emotivo attraverso vari continenti, nel film incontriamo questi “change maker” che dedicano la loro vita al nostro pianeta e stanno inventando nuovi modi e soluzioni per adattarsi.
Conosciamo così Lili nello Yucatán, Tashi nell’Upper Mustang, Dasha in Siberia, Mariasole in Italia, Alexandria a New York e Jared nell’Amazzonia peruviana. Stanno combattendo la siccità, proteggendo le barriere coralline, aiutando i rifugiati climatici e difendendo l’Amazzonia. Non solo, ognuno di loro sta anche contribuendo a creare un nuovo sistema. Insieme formano un collettivo per responsabilizzare i cittadini del mondo, e le loro voci diventano nel film un’unica voce. A contestualizzare in chiave scientifica gli ostacoli incontrati da questi Protettori della Terra ci aiuta la dottoressa Julie Pullen, un’eminente scienziata della terra che collabora con Anne da molti anni. I loro dialoghi durante il film offrono importanti informazioni e ci ricordano del ruolo guida che la scienza deve svolgere nel cammino verso l’adattamento.
Anne affronta anche le tensioni sociali legate a questo periodo di trasformazione, dai rifugiati climatici al movimento giovanile ambientalista. Intreccia le storie dei Protettori della Terra in un patchwork di racconti, interviste e splendide immagini. Il film ci mostra che le minacce dall’Antropocene sono tutte interconnesse e non possono essere affrontate singolarmente.
Solo attraverso un’azione collettiva e globale è possibile trovare soluzioni. Earth Protectors infonde speranza e ispira tutti noi ad agire, ricordando che la tecnologia moderna può anche essere vantaggiosa per il pianeta e non solo danneggiarlo.
Durante le riprese di questo documentario, Anne e la sua troupe (insieme al resto del mondo) affrontano la pandemia di coronavirus. Questa crisi accentua i temi del film e l’importanza sia del nostro legame con il pianeta che della fiducia nella scienza.
Anne de Carbuccia
Anne de Carbuccia è un’artista ambientale e regista franco-americana.
Ha viaggiato per i luoghi più remoti del pianeta per documentare con la sua arte specie, habitat e culture in via d’estinzione. La sua missione è quella di accrescere la consapevolezza sui danni creati dall’essere umano al pianeta, ispirando azioni singole e collettive attraverso arte, percorsi didattici, film e mostre. L’impatto ambientale dei suoi film viene limitato filmando con una troupe ridotta al minimo e compensando le emissioni con un progetto di riforestazione.
Nel 2018 Anne ha scritto e diretto One Ocean, cortometraggio presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Le immagini ci trasportano nell’affascinante bellezza dell’oceano, facendoci scoprire come ogni elemento sia interconnesso e tutto sia Uno (One) nell’”Antropocene”, l’era dell’impatto umano sul Pianeta. One Ocean continua a concorrere ai film festival. Nel 2023 parteciperà, tra gli altri, al Blue Water Film Festival di San Diego e ha recentemente vinto il premio per Best Short Documentary al Brussels Capital Film Festival. Il film è stato proiettato anche in numerosi eventi pubblici da organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite e The Ocean Science
Meeting. One Ocean è visionabile su richiesta in sei lingue. Ha scritto e diretto il suo primo lungometraggio, il documentario Earth Protectors, rilasciato ad aprile 2023 e distribuito da Minerva Pictures International. In un viaggio dalla Siberia all’Amazzonia, Anne racconta le storie e la diversità di sette giovani Earth Protectors (Protettori della Terra), che ogni giorno vivono in prima linea le conseguenze della crisi climatica. Il film ci racconta come la specie umana deve adattarsi all’”Antropocene” e che ognuno di noi può scegliere di essere una forza
geologica positiva.
Attualmente sta lavorando a un cortometraggio docu-fiction dal titolo Refugia. Il cortometraggio (15 minuti) è una narrazione poetica che racconta la scienza degli ambienti naturali che per millenni hanno agevolato la sopravvivenza della vita sul nostro pianeta. Anne ha costituito la One Planet One Future Foundation in Italia e negli USA. La sua missione è quella di sensibilizzare sulle conseguenze dell’emergenza climatica e sui pericoli dell’Antropocene, ispirando l’azione individuale e collettiva attraverso arte, film e mostre. Attraverso il progetto didattico della Fondazione, Anne ha sviluppato una serie di lezioni digitali e collabora con Università e Istituzioni di tutto il mondo. In più, è stata speaker alla Conferenza sugli Oceani delle Nazioni Unite e a diverse istituzioni come il William Alanson White Institute. Inoltre, partecipa a programmi di mentorship per diverse istituzioni come Guggenheim e IOC-UNESCO, che l’ha nominata Role Model per il Decennio del Mare e membro del gruppo di esperti sulla Ocean Literacy.
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