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Fine arts

Masterclass con Marina Marković: CORPOREALITY

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Dal 24 al 27 maggio 2023 gli studenti di Arti Visive e Fine Arts prederanno parte alla Masterclass «Corporeality», tenuta dalla visual artist serba Marina Marković.

 
La masterclass CORPOREALITY mette in discussione le posizioni di potere nel mondo dell’arte e analizza il concetto di controllo nella società.
Il piacere e il dolore sono le proprietà primarie del corpo, le sue risorse principali che la società sfrutta nella ricerca di misurabilità, quantificazione e controllo degli individui e delle esperienze umane in generale.
Il punto di partenza è il manifesto della tesi di Marina Marković _Non c’è altra realtà oltre alla corporeità, poiché il corpo femminile è una soglia in cui la natura e la scienza si confrontano con la cultura e la politica_ (Marija Ratković), seguito da un’esplorazione delle nozioni di piacere e godimento (jouissance) all’interno della vita e del corpo di una donna.
Questo ampio campo discorsivo permette agli studenti di esplorare lo spettro delle loro strette, intime, inconsce e quindi invisibili coercizioni biopolitiche. Attraverso relazioni di concetti vicini ma socialmente opposti, la masterclass offrirà una discussione artistica su forme disparate di subordinazione e dominio. L’educazione artistica, gli incarichi e la masterclass stessa suggeriscono etimologicamente una relazione di potere con il maestro. In una pratica artistica come forma di corporeismo, la masterclass è aperta alle nozioni non binarie, postumane e cyborg di corpi, esperienze corporee e tutte le altre forme di incarnazione.

 

Marina Marković

Marina Marković si concentra sul corpo e sull’incarnazione come motivi centrali della sua pratica artistica. La sua arte performativa nei media del disegno, della videoarte e della performance spazia dall’affrontare esperienze personali alle complesse questioni sociali legate al corpo della donna. L’aver vissuto l’anoressia nella prima adolescenza ha determinato la direzione della sua azione artistica verso la politica del corpo, la (de)costruzione del genere e della sessualità, l’economia del potere e – svelato una rete di relazioni di potere in cui le questioni della coercizione e del libero arbitrio si sono inestricabilmente intrecciate. Marina Marković vede il godimento lacaniano (godimento al di là del principio di piacere) come inseparabile dai concetti di controllo, restrizione, rifiuto, punizione, alienazione, (dis)obbedienza, ma anche da diverse forme di ricompensa sociale. La sua pratica artistica cerca di svelare vari meccanismi socio-politici di pressione, cioè l’imperativo biopolitico imposto alle donne dall’eteropatriarcato, evidenziando quanto le questioni di libertà e coercizione per una donna (come per l’Altro) siano inseparabili.

 

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