Un corridoio a Rebibbia separa due mondi: quello esterno e quello interno al carcere. Ogni volta che lo si attraversa, diventa una soglia verso un luogo dove il dialogo, la creatività e l’insegnamento offrono nuove possibilità, trasformando un gruppo di detenuti in studenti, collaboratori e, talvolta, amici.
Questo spirito è alla base del progetto pilota che RUFA ha avviato in collaborazione con la Casa Circondariale di Rebibbia. Grazie a un protocollo d’intesa firmato dal direttore dell’Accademia, arch. Fabio Mongelli, e promosso dai docenti Luigi Iacobelli ed Enrico Parisio, l’università ha erogato due corsi dedicati ai detenuti: uno in Graphic Design e uno in Grafica Editoriale. Un progetto che non è solo un’offerta formativa, ma un vero atto di responsabilità sociale, in linea con i valori di sostenibilità che RUFA promuove e abbraccia.
Questi corsi non hanno solo insegnato tecniche e regole della grafica, ma hanno rappresentato uno strumento di riscatto e crescita personale. Attraverso la guida dei docenti e grazie al lavoro collettivo, i partecipanti sono stati protagonisti di un percorso che li ha portati a creare una rivista interna: Non Tutti Sanno. Il risultato finale è stato possibile anche grazie alla donazione di tre computer Macintosh da parte di RUFA, che hanno permesso ai corsisti di lavorare con strumenti professionali come InDesign.
Superare le difficoltà logistiche e materiali del contesto carcerario è stato possibile grazie alla determinazione e allo spirito positivo dei partecipanti, che hanno affrontato il percorso con impegno e creatività. Ogni lezione è stata un momento di confronto, di scambio e di costruzione, dove l’arte della grafica ha assunto il valore di un ponte tra mondi diversi.
Marco, uno dei detenuti coinvolti, racconta con orgoglio questa esperienza: “Grazie al corso di graphic design, «Non Tutti Sanno» è diventato qualcosa che possiamo definire una vera rivista. Non solo contenuti di valore, ma anche una forma estetica che trasmette professionalità e cura.” Il percorso ha culminato con la consegna degli attestati da parte del direttore Fabio Mongelli, un momento simbolico che ha sancito il successo di un progetto capace di andare oltre l’insegnamento accademico.
Uno sguardo al futuro
L’iniziativa non si ferma qui. D’intesa con la direzione della Casa Circondariale, RUFA prevede di estendere il progetto con nuovi corsi, coinvolgendo altre discipline e integrando il contributo di studenti e docenti. Tra le proposte future, un laboratorio di Comics and Illustration per trasformare le storie dei detenuti in graphic novel, e talk con enti e aziende per arricchire il programma.
RUFA, attraverso questo progetto, dimostra che la sostenibilità sociale non è solo un principio, ma un impegno concreto per fare della creatività uno strumento di inclusione, dialogo e trasformazione. Rebibbia non è solo un luogo di detenzione, ma uno spazio dove si può costruire un futuro migliore, una pagina alla volta.
«Siamo fermamente convinti – ha spiegato il direttore Fabio Mongelli – della funzione educativa che l’arte, e in particolare quella contemporanea, è in grado di svolgere. Trovarsi di fronte a delle situazioni che non fanno parte dell’ordinario, consente ai docenti RUFA non solo di contribuire all’ampliamento degli orizzonti di conoscenza dei reclusi, ma anche di arricchire il proprio approccio formativo ed umano».
In questa prima fase di collaborazione sono stati erogati due corsi, in Graphic design e Grafica editoriale. A conclusione del percorso, RUFA ha rilasciato ai partecipanti un attestato di frequenza.
«I corsi – conclude il Direttore – mirano a fornire professionalità nei campi delle arti visive, della progettazione e delle arti applicate. L’obiettivo è di ampliare, nel tempo, la gamma dell’offerta formativa declinando al meglio la visione culturale e sociale della Terza missione».