Dall’11 al 13 ottobre 2024, gli artisti e studenti del Corso Magistrale in Multimedia Arts and Design hanno esposto due straordinarie opere multimediali al Roma Europa Festival, nell’ambito della sezione Digitalive.
Le opere, realizzate dal Collettivo Blivet e dal Collettivo Pascolo Abusivo, esplorano con approccio critico e sperimentale le complessità del mondo digitale. Il pubblico, presso il Mattatoio, ha potuto immergersi in creazioni d’avanguardia che affrontano temi come l’evoluzione del web e il cyberfemminismo, offrendo nuove prospettive sull’interazione tra tecnologia e società.
«Ex-Stasi» del Collettivo Blivet è un’opera che esplora il rapporto tra l’essere umano e il mondo del web, ponendo l’accento sull’evoluzione della rete a partire dai principi di accessibilità e trasparenza di Tim Berners-Lee, ideatore del World Wide Web nel 1994. L’opera analizza come l’iniziale fiducia nello sviluppo tecnologico della rete abbia progressivamente assunto nuove forme: dall’approccio ritualistico dell’utente comune, alla centralizzazione del potere sulle grandi piattaforme, fino alla monetizzazione del valore dei dati di navigazione secondo logiche commerciali.
Attraverso sette esperienze audiovisive, vengono affrontati temi quali l’ansia algoritmica, i fenomeni sociali e psicologici nati nell’universo digitale, le logiche di sorveglianza e l’introduzione delle intelligenze artificiali. I monitor diventano portali che conducono lo spettatore in un viaggio allucinatorio, caratterizzato da uno stato di dissociazione dalla realtà fisica e mentale, esacerbato dall’uso continuo di browser e app che progressivamente trasformano la percezione della realtà umana.
Blivet: Alessandro Battaglia, Micol Gelsi, Marco Valerio Luciani, Benedetta Marino, Beatrice Resta, Paolo Rucci, Riccardo Tartaglini.
«/Imagine:Femina» del Collettivo Pascolo Abusivo affronta il tema del cyberfemminismo, evidenziando il potenziale di sovversione degli stereotipi di genere attraverso le piattaforme digitali. Con la nascita del Web, il Cyberfemminismo sperimenta il potenziale di resistenza e sovversione degli stereotipi di genere, offrendo alle categorie oppresse la possibilità di generare nuove identità in grado di distruggere il binarismo con cui si costruiscono le disuguaglianze. Oggi internet ha tradito le proprie premesse, trasformandosi in una realtà parallela alle nostre vite che, asservita alle logiche post-capitaliste, rischia di ostacolare le alleanze transfemministe anziché sostenerle.
Il corpo femminile diventa la somma frammentata di un archivio d’immagini che senza essere scagionati rendono la donna prigioniera della sua stessa esistenza. Abbiamo bisogno di un’azione rabbiosa e collettiva per resistere alla sopraffazione imposta dal “capitalismo patriarcale” al fine di perseguire una lotta intersezionale di liberazione che abbracci i bisogni di tutt3.
Collettivo Pascolo Abusivo: Annarita Debellis, Raffaele Esposito, Silvia Baldo, Elisa Catalano, Giuseppe Di Capua, Carola Imbesi, Anthony Tony Jugo.
Queste due opere, parte della programmazione curata da Federica Patti, si inseriscono nel più ampio contesto della sezione Digitalive del festival, una vetrina dedicata alle culture digitali, al metaverso, alla sperimentazione musicale elettronica e alle innovazioni tecnologiche che stanno trasformando il mondo dell’arte.
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Nell’ambito della manifestazione, venerdì 11 ottobre si è tenuto il Talk della curatrice e docente RUFA Caterina Tomeo dal titolo: “VOICE – Il fenomeno della voce tra immateriale e carnale”. Un’occasione per esplorare il ruolo della voce nella dimensione contemporanea, tra fisicità e virtualità.
Il tema transdisciplinare – che è stato indagato all’interno del libro di Caterina Tomeo in uscita a novembre 2024, tracciando le coordinate di un dibattito ancora frammentario e in larga parte da costruire – intende fare luce sulla sperimentazione sonora in campo artistico, con particolare attenzione per la voce, dalle tecniche vocali estese alle possibilità espressive della voce in relazione al canto ed alla parola drammatica, dalle indagini sul concetto di traccia e documento sonoro – collegate all’hauntology sonora e fenomenologia dell’ascolto – al rapporto tra suono e ambiente, dalla composizione sonora nello spazio fino alla dimensione collaborativa di fare arte e musica. Partecipano al talk le autrici e gli autori presenti nel libro: Agnese Banti, Gaia Ginevra Giorgi, Muta Imago, Barbara de Dominicis.
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