Cartelli, ruote e parabrezza nello spazio del Laboratorio KH. “Interruzione” è una mostra desueta: un anomalo percorso stradale in un interno espositivo.
All’interno della sezione espositiva KH-PLUS, lo scultore e docente RUFA Emiliano Coletta presenta Amedeo Longo, giovane artista poliedrico e studente di Scultura in RUFA: due artisti che entrano in dialogo prendendo in prestito dalla città l’essenza dei percorsi, l’arte diventa di strada e per strada.
Le opere – talvolta balenanti di protesta civica – di Coletta si intersezionano con quelle ludiche e meno esplicite, spesso velate, di Longo, creando così una mostra che interrompe il flusso consueto e genera riflessioni. Due ricerche con un’apparente destinazione diversa si incontrano ad un incrocio comune, condividendo il mezzo. Emiliano Coletta e Amedeo Longo presentano una serie di opere, create e trovate, sempre camminando sull’orlo del ready-made, restituendo una visione paradossale di città moderna, in maniera vivace ed ironica.
Laboratorio KH è un collettivo anonimo dalla formazione variabile, sebbene esistano dei fondatori raramente reperibili. È da considerarsi un contenitore di pensiero, formato da un blog, da appunti denominati quaderni, da progetti espositivi (sia in sede che esterni) e da progetti sperimentali solo on line. Non è da pensarsi come una piramide con un vertice e nemmeno come una tavola rotonda, è piuttosto una semisfera. Come nella visione di un’opera di Cezanne appare un centro focale, ma spaziando con l’occhio vedremo come ogni parte desidera mostrarsi, rendersi e presentarsi nella sua migliore visibilità possibile, per meglio essere compresa. Non una direzione ma un piano cui appartenere
Il laboratorio si propone come progetto creativo che indaga (e propone) la (una) nuova scena artistica, come vero e proprio luogo di indagine e di dialogo.
Testo critico di Beatrice Levorato.