Capita a tutti, almeno una volta nella vita, di restare delusi davanti ad un’opera d’arte che venga illustrata e spiegata da un esperto, senza però soffermarsi su quel particolare, quel dettaglio nell’immagine che, invece, aveva destato interesse e curiosità. È in questo scenario che l’esperienza del “dialogical teaching” trova ragion d’essere. Tale attività si è svolta presso il RUFA Space, in via degli Ausoni 7, alla presenza della storica e curatrice d’arte Fulvia Strano. L’iniziativa è stata coordinata dal docente Emiliano Coletta e moderata da Fabrizio Pizzuto.
«Se parliamo di arti visive – spiega la dottoressa Strano – allora è l’occhio a dettare le regole del gioco: se l’occhio vede qualcosa, quella cosa c’è; e se c’è non è mai per caso o per errore. Dunque, chiunque la veda e si ponga giustamente la domanda non soltanto ha diritto di esprimere il proprio dubbio, ma dovrebbe quanto meno trovare ascolto, se non proprio risposta, ai propri interrogativi. E da queste premesse che sono scaturiti una serie di incontri con il pubblico nelle sale del Museo civico di Palazzo Braschi. Di fronte agli occhi un’opera di cui non vengono fornite indicazioni, con il pubblico che si accomoda in sala senza conoscere prima quale sia l’opera scelta ed avendo davanti la didascalia coperta. Il curatore, che qui assume il ruolo di “facilitatore”, fa circolare le emozioni e le sensazioni esplicitate dal pubblico, in una forma di dialogo guidato, il cosiddetto “dialogical teaching”, che consente a tutti di partecipare attivamente alla comprensione dell’opera e alla sua lettura».
L’efficacia della metodologia consiste nel numero dei partecipanti: il pubblico non deve superare le 15/20 persone. In questa particolare occasione l’incontro, denominato “CON I TUOI OCCHI” non è avvenuto nelle sale di un museo, ma in un luogo deputato alla formazione e al confronto, come RUFA – Rome University of Fine Arts.
«RUFA – rimarca il direttore Fabio Mongelli – è un’Accademia di Belle Arti e come tale, nell’ambito della propria missione didattica, deve aprirsi alle nuove metodologie e ai nuovi canoni di insegnamento. La collaborazione che si è instaurata con Palazzo Braschi, che ha già visto i docenti e gli studenti della Scuola di Fotografia prendere parte alla mostra “Roma nella camera oscura” si arricchisce adesso di questa nuova opportunità. Ringrazio la direzione del Museo e la dottoressa Fulvia Strano per aver fatto in modo che RUFA potesse ospitare il progetto. Per gli allievi di Arti visive è stata un’occasione di crescita e di confronto unica».