Anna di Rocco, studentessa RUFA del corso di Fotografia, ha realizzato il sound design dell’esposizione di David LaChapelle ATTI DIVINI a La Venaria Reale, Torino.
Il tema del RUFA Contest 2019, il concorso annuale che intende valorizzare e sostenere il talento degli studenti che frequentano la Rome University of Fine Arts al quale la studentessa ha partecipato, è stato “La Divina estetica” e come ospite e presidente della giuria ha partecipato David LaChapelle, famoso artista poliedrico che si esprime nel rapporto con l’immagine, trasmettendo il proprio pensiero in maniera netta e determinata.
Anna di Rocco è stata selezionata tra i 25 finalisti che hanno partecipato alla Masterclass con l’artista e grazie a questa esperienza ha avuto modo di esporre e confrontarsi sul suo progetto – un audiovisivo – con David LaChapelle, che colpito dal sound design le ha proposto una collaborazione.
Il talento in RUFA viene valorizzato e promosso con l’obiettivo di offrire agli artisti del domani opportunità di visibilità ed espressione.
Anna di Rocco ci racconta la sua incredibile esperienza: “Al termine delle proiezioni della Masterclass, quando ormai i giochi dovevano esser finiti, LaChapelle e il suo manager Johnny Byrne sono venuti a cercarmi per chiedere informazioni riguardo al sonoro del mio video. Sul momento fui piacevolmente colpita dal loro inaspettato interesse, convinta però che le loro curiosità fossero circoscritte al RUFA Contest. Poco dopo però Johnny Byrne mi diede email e numero di telefono, chiedendomi di contattarlo l’indomani.
Posso lasciare all’immaginazione collettiva il miscuglio di sentimenti che ho provato nel capire che qualcosa stava accadendo, anche se ancora non mi era ben chiaro cosa.
Quel giovedì mattina sentii Johnny Byrne: fissò un appuntamento per il giorno seguente affinché potesse parlarmi del progetto che aveva in mente.
Così ci incontrammo, io Johnny Byrne e David LaChapelle: il filo del discorso fu la presentazione della mostra “Atti Divini” organizzata alla Reggia di Venaria.
Ma in che modo il progetto doveva includermi? Volevano che mi occupassi del Sound Design della mostra.
Le indicazioni furono sintetiche: la durata, una main track e l’idea di un viaggio attraverso suoni naturali.
Dopo una mattinata passata a gestire le mie sensazioni, l’inglese e un’euforia incontrollabile, stamparono un contratto e mi chiesero se potessi realizzare il tutto entro un paio di giorni.
Si, due giorni, ma naturalmente dissi di sì.
La sensibilità spesso conta più dell’essere esperti.
Queste sono state le loro parole, parole che ricorderò per sempre, avendo implicite la motivazione dell’avermi scelto per questo progetto.
Lavorare con e per loro è stato il mio primo vero passo nel mondo dell’arte, dettato, come giusto che sia, dall’imprevisto. Ho vissuto quei due giorni nell’insonnia e nella frenesia, ma con la consapevolezza d’aver segnato l’inizio della mia carriera.
Naturalmente il primo ringraziamento va alla Rufa, il secondo al mio tutor, Raffaele Simongini docente RUFA, poi il terzo è a me stessa.”