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Visual and innovation design

La RUFA si espande al Pastificio: al via con i corsi di Arti visive, Scenografia e Visual and Innovation Design

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L’Accademia cresce ed entra in uno dei luoghi simbolo dell’arte contemporaea. Grandi opportunità per gli studenti

LA STORIA…
C’era una volta il Pastificio Cerere, fondato nel 1905 nel popolare quartiere romano di San Lorenzo. Nessuno allora pensava alla storia che questo stabile avrebbe vissuto. Una storia avvincente e ricca di passione. Una storia destinata a incrociarsi con quella dell’Accademia RUFA.
Negli anni Sessanta il Pastificio in via degli Ausoni 7 fu dismesso e negli anni successivi questo grande complesso industriale, i cui ambienti dialogavano così armoniosamente grazie a un intrigante sistema di pontili e corridoi e la cui collocazione lasciava così intatta quella autenticità di scorci e relazioni, così tipica dei quartieri più veraci di Roma, si preparava a vedersi calato in una dimensione totalmente diversa rispetto alle origini. A partire dagli anni Settanta, in piena divergenza di vedute rispetto alla Transavanguardia, un gruppo di artisti cominciava a popolare e occupare gli spazi del Pastificio Cerere per viverci e lavorarci. Nascevano gli atelier, si organizzavano mostre e si dava vita a una nuova avanguardia. Quel gruppo era composto da artisti del calibro di Nunzio, Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Piero Pizzi Cannella e Marco Tirelli, anche conosciuti come il gruppo di San Lorenzo, destinati a diventare delle colonne dell’arte contemporanea internazionale. Tanto che nel 2005 nasceva anche la Fondazione Pastificio Cerere, con l’obiettivo di fare tesoro di questo percorso a vantaggio delle nuove generazioni.

…CONTINUA
Da quest’anno in questa fantastica esperienza entra anche RUFA, con la missione di continuare a scrivere la storia insieme a tutti i suoi studenti. Da ottobre, infatti, gli spazi del vicino Pastificio Cerere ospiteranno le aule e i laboratori RUFA di Arti visive e Scenografia (biennio e triennio) e di Visual and Innovation Design, oltre ad ambienti da dedicare a incontri, studio o lavoro. Per gli studenti si prospetta così una grande occasione di crescita e maturazione. Il Pastificio, infatti, ancora oggi è popolato dagli atelier di grandi artisti, alcuni dello storico «gruppo di San Lorenzo» e altri, invece, rappresentativi delle più valide proposte delle nuove generazioni, come Pietro Ruffo, Gianni Politi o Leonardo Petrucci, e per gli studenti questa vicinanza sarà motivo di confronto, incontro, approfondimento e collaborazione. Non solo. Il Pastificio ancora oggi è una delle sedi espositive più interessanti della scena contemporanea romana, frequentato dai più autorevoli protagonisti dell’art system e ciò non potrà che contribuire a espandere i nostri orizzonti visivi e concettuali. La nuova sede, inoltre, è inserita e assorbita in un quartiere tra i più densi di stimoli e opportunità dell’intera città di Roma, sia sotto il profilo creativo che sotto quello universitario. È considerato, infatti, il quartiere degli artisti, per l’alta concentrazione di studi d’artisti e progettisti, locali e gallerie d’arte; e fa parte del polo universitario capitolino, per via dell’adiacenza con la città universitaria della Sapienza (i nostri nuovi «dirimpettai» saranno i colleghi della Facoltà di Lettere). Per questo motivo a due passi dal Pastificio è possibile trovare una serie di servizi per lo studente, dalla Casa dello studente alla Mensa LazioDisu, dalle librerie universitarie alle copisterie specializzate.

Per quanto riguarda la sede centrale tutto resta invariato. I principali uffici restano al loro posto, come anche i vari dipartimenti di Graphic design, Design, Fotografia e Cinema. Anche gli spazi precedentemente adibiti ai corsi di Arti visive continueranno a far parte della «geografia RUFA», ma con una nuova veste: vi sorgeranno infatti nuove aule per gli studenti e una grande biblioteca.
Il nuovo anno inizia quindi con una grande notizia e un nuova sfida, da vivere insieme con grande entusiasmo e fiducia. Siamo entrati nella storia, ora tocca a noi continuare a scriverla.