Cinema

Il film di Fabio Mollo diventa “bandiera” dei diritti civili

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Pochi giorni fa, come in molti avete letto, a Capo Vaticano, in Calabria, è avvenuto un episodio rimbalzato al centro delle cronache. Il proprietario di un B&B si è rifiutato di accettare la prenotazione di una coppia gay. La sua frase “non accettiamo né gay, né animali” è diventato un claim. L’arcigay ha dato diffusione alla notizia aprendo, di fatto, un dibattito nazionale.

A pochi giorni dall’accaduto, è successo che la rassegna culturale “Estate a casa Berto”, che si svolge proprio in Calabria dal 28 luglio al 3 agosto, ha organizzato la visione del film “Il padre d’Italia”, diretto dal nostro docente di Cinema Fabio Mollo, alla cui visione è stato invitato anche Filippo Mondella, il citato proprietario del B&B.
“Estate in casa Berto” è una manifestazione ideata da Antonia Berto, figlia del compianto scrittore Giuseppe, insieme a Jo Lattari e Marco Mottolese. Da tre anni si occupano di prolungare nel tempo l’affetto che legò Giuseppe Berto, di origine veneta, a Capo Vaticano, dove passò lunghi periodi della sua vita e dove scrisse il suo capolavoro “Il male oscuro”.

Il film pluripremiato di Fabio Mollo racconta con grande delicatezza l’incontro tra due mondi, e unifica il tema della omosessualità e della maternità sino a fonderli in un inno solenne all’apertura, all’accoglienza e alla vita. E non ci meraviglia che sia stato scelto, in questo caso, per trasmettere un forte messaggio di tolleranza e civiltà.