Trasformare un errore in un lavoro compiuto, questa la logica alla base delle immagini raccolte su internet dal Glitch artist collective
L’idea che da fallimenti possano nascere nuove invenzioni non è certo nuova. La glitch art, in poche parole è questo: trasforma un errore in un lavoro compiuto. A volte va anche oltre e fa di tutto per simulare uno sbaglio, o ancora, lavora per fondare un sistema con un’alta possibilità di errore. Più che tante parole è forse più utile guardare delle immagini come quelle raccolte dal Glitch artist collective nel suo tumblr. Scorrendo la pagina si incontrano gif deformate, fotografie dove a stento si riconoscono i protagonisti tanto sono visibili i pixel, lavori a volte nati casualmente da un errore del computer altre volte ricercati dall’artista di turno che spesso simulano il caricamento di pagine web. La manomissione degli strumenti trova un punto di riferimento in Nam June Paik e nei primi esperimenti che gli artisti conducevano sulla musica in cui molti alteravano la superficie del vinile nel ricercare effetti imprevedibili e simulando errori.