Nato nel 1972 e laureato in Economia, sono sempre stato attratto dalle dinamiche degli esseri umani; ho scoperto la fotografia come mezzo che mi permette di esplorare contemporaneamente sia il mondo che me stesso: legame diventato indissolubile da allora. Le mie fotografie presentano sempre una parte di me; si tratta di scoprire la mia intimità, affrontare le mie paure vivendo altri mondi e vite. Uso lo stesso metodo empatico con la mia vita e le mie fotografie: estirpare il concetto di “bello” o “brutto” e, al contrario, andare alla ricerca di immagini che possano essere “vissute”, non solo “guardate”. Cerco di creare progetti complessi proprio per esprimere la complessità del mondo e della vita: immagini e testi, video e musica; cerco di rompere gli schemi e allargare gli orizzonti; vorrei raccontare storie, stati mentali ed esperienze che hanno poco a che fare con gli standard estetici; vorrei raccontare vite che, anche attraverso il linguaggio della fotografia, graffiano la superficie delle cose, cercando – e a volte rivelando – ciò che l’occhio non vede.”