Tatiana Balchesini è una giovane artista classe 1992, laureata all’Accademia di Belle Arti RUFA di Roma, Magistrale in Pittura nel 2019. Vive e lavora a Roma. Si interessa a varie discipline artistiche prediligendo la pittura. Le sue opere, sono caratterizzate da colori vivaci e da scenari surreali. Sono opere introspettive, nascono in virtù del mito, della leggenda e dall’ascolto di brani del Melodramma Italiano. Sempre pronta a sperimentare percorsi nuovi, crea opere quando le sue corde vengono toccate dall’emozione. Attualmente sta lavorando ad un progetto sulla Divina Commedia fissando sulla tela i vizi capitali e le virtù dell’uomo. L’artista fissa attraverso il colore le nefandezze e le bellezze dell’animo umano. Spesso predilige opere di grandi dimensioni come “l’Apoteosi dell’Amore”, ove rappresenta il mito di Euridice e Orfeo o “Il Risveglio dell’araba fenice”, ove narra dell’origine della vita e della rinascita attraverso un ciclo ripetitivo e vitale.
Il sogno dell’arte. Viaggio tra mito, ibridi e chimere
Effimere creature, spazi celestiali, universi solcati da lontane chimere, inondano le opere di due artisti qui messi a confronto. Luigi Ontani, con i suoi colori orientali e la sua estrosità, emana un fascino non indifferente. Il suo essere fuori dagli schemi lo rende unico e libero da ogni pregiudizio. È il manifesto vivente della libertà di espressione. Ugualmente le opere di Hieronymus Bosch emanano un sapore esoterico nonché magico: il Trittico delle delizie o le Nozze di Cana sono vere e proprie tavole trionfanti di arte visionaria e fantastica.
Due artisti che usano inconsciamente quello che gli antropologi definiscono “split representations” ossia la rappresentazione inversa e incrociata come varianti della stessa figura.