Flavia Softa nasce in un piccolo paesino in Umbria, un po’ per caso, cresce a Roma.
Ha sempre coltivato una grande passione per l’arte e la letteratura e nello stesso tempo una grande curiosità per le discipline scientifiche e la tecnologia, un mix che l’ha portata a studiare e sperimentare nel campo del design.
Inizia il suo percorso di studi con una laurea triennale a La Sapienza Università di Roma in Disegno industriale, si traferisce a Torino per proseguire gli studi con un master in Interior, Exhibit and Retail Design presso il Politecnico di Torino, e infine consegue la laurea magistrale in Visual and Innovation Design con una tesi sperimentale sui percorsi museali.
Per lei le parole sono una grande fonte di ispirazione nella progettazione, sono una guida, un mezzo per giungere ad un significato.
Ha iniziato ad avere esperienze lavorative professionali dal 2018, collaborando con Bodino srl, Cappelli Identity Design, BCV associati, Page Service e Vertigo Design.
OUT – L’arte di perdersi
Il progetto nasce da una riflessione sul comportamento delle persone nei confronti dei musei, l’obiettivo è rompere il divario museo/società, far comprendere quanto l’arte sia necessaria e che non occorre essere degli esperti per poterla interpretare o giudicare.
OUT garantisce un’esperienza personalizzata: il punto focale del servizio è uno spazio a forma labirintica in cui verranno inserite delle repliche digitali delle opere dei musei della zona, queste verranno rimescolate tra loro in base a dei temi, dandogli una chiave di lettura sempre differente. Ogni visitatore potrà scegliere il suo percorso facendosi guidare da emozioni e sensazioni, potrà salvare delle opere con un badge e tramite questo gli verrà consigliata un’opera che più rappresenta il suo percorso, avrà la possibilità di andare a vedere l’originale nel museo e di approfondire tramite app.
In questo modo si rompe il divario tra museo e società, ambientandosi, conoscendo l’arte e se stessi.