Nata ad Alatri e cresciuta a Frosinone, sin da piccola mostrai il mio forte interesse per l’arte, avendo come prima insegnante mia madre.
Da lì centinaia di disegni creati utilizzando qualsiasi strumento, fino ad arrivare al primo pc nel 2000, dove i miei strumenti erano paint ed un mouse.
Negli anni continuai a studiare, frequentando un liceo artistico ed in seguito l’accademia di belle arti, dove decisi di intraprendere l’esperienza erasmus. Partii per Wroclaw(Polonia), dove scoprì cosa fosse la CGI e tornata in Italia non potevo non seguire una specializzazione, così mi iscrissi alla RUFA dove capiì quale sarebbe stata la mia strada: la modellazione.
Da molti ritenuta noiosa e semplice, ma alla base di ogni forma, ogni vertice mosso c’è sotto un attento studio visivo.
Grazie alla dedizione che ho dato a questo studio lavoro oggi come modellatrice in una delle più grandi aziende di CGI italiana, creando modelli per serie tv per bambini firmate Disney.
The 4 dimensions of 3D
Obiettivo della tesi è stato quello di coniugare il fattore psicologico con quello estetico di un personaggio .Quando si pensa al character design, l’obiettivo comune è solitamente curare solo l’aspetto visivo, ma affinché il pubblico possa sentire una connessione con il personaggio, deve esserci qualcosa a cui possono relazionarsi, il personaggio deve dunque risultare credibile agli occhi dello spettatore, avere paure, gioie, speranza, desideri.
Tramite la modellazione si da effettivamente vita all’idea. Si passa quindi alle letture delle forme in 2d identificando i personaggi in una delle tre forme di base, triangolo, quadrato e cerchio. fino ad arrivare, attraverso i vari sheet creati in precedenza, alla moderazione del personaggio estrudendola in 3D, facendo particolarmente attenzione alla disposizione dei loop (anello di poligoni) in alcune parti della mesh, agevolando in questo modo il processo di animazione.
In conclusione l’importante per la riuscita di un buon character è creare un collegamento con lo spettatore. Far sì che si provi empatia con un cucciolo di lampada è qualcosa di strabiliante, ma ci si riesce solo dando al nostro personaggio la più importante delle cose, un anima.