Sono nata in Germania orientale nel 1985 e ho sviluppato un interesse precoce per i paesaggi naturali e culturali in evoluzione. La mia ricerca artistica mira a indagare ciò che ci connette con lo spazio e come creiamo costantemente il nostro ambiente come un regno mentale, dove l’incontro è possibile, senza imporre uno stato statico. I miei lavori operano in una tradizione di belle arti che utilizza concettualmente metodi scientifici e fenomeni visivi. Le opere sono spesso transitorie e sottolineano l’esperienza del materiale trasformato, che permette di indagare le basi instabili su cui costruiamo la comprensione del nostro posto nel mondo.
La mia formazione nelle geoscienze e l’esperienza professionale nel settore aerospaziale hanno chiaramente influenzato la mia comprensione del nostro pianeta e delle sue rappresentazioni digitali. Attraverso l’interazione dell’osservatore con il suo ambiente utilizzando tecnologie sensoriali, invito il mio pubblico a pensare in modo diverso ai movimenti e ai cambiamenti di cui siamo testimoni nel nostro ambiente.
Nelle mie opere scultoree, dispongo i materiali quotidiani in configurazioni fenomenologiche. Il dialogo dinamico tra la tridimensionalità degli oggetti e lo spazio che li circonda è stabilito attraverso una riproposizione intuitiva degli oggetti. Questo amalgama sistemi complessi in un momento di esistenza, di presenza tangibile.
Cerco situazioni e luoghi dove l’interazione umana con l’ambiente si incarna in un gesto poetico. Come parte del processo, utilizzo tecniche di disegno e fotografia per descrivere e ricomporre strutture quotidiane su diverse scale temporali e spaziali.
La mia serie di performance è il risultato di un’ulteriore ricerca sul tempo e sulla scultura. Sono dedicate alla memoria come conoscenza incarnata e basate sul mio interesse per il costruzionismo sociale – lo sviluppo di comprensioni del mondo costruite insieme. Mentre la mia pratica artistica riconosce la corrispondenza percettiva con il mondo, che sottolinea l’impossibilità del significato originale e la necessità di creare costantemente il significato attraverso l’esperienza individuale (visiva).
La maggior parte delle mie opere ci permette di riposizionarci rispetto alla sobria qualità dei materiali (naturali). Oltre questo, indago le differenze tra il perfezionismo non umanistico, che sostiene che il mondo naturale è prezioso e avrebbe valore anche se non esistesse nessun essere umano, e le convinzioni perfezioniste che i grandi successi nell’arte e nella scienza hanno valore al di là di qualsiasi effetto che hanno sulle vite umane.
Come parte della mia pratica artistica, perseguo un esame critico delle questioni contemporanee, dalla politica climatica alla digitalizzazione. Anche se il mio lavoro non è mai strettamente politico, gioca sempre con le convenzioni e sfida i sistemi stabiliti.