Il mio stupore nell’arte parte dalla materia del colore e si estende poi in una ricerca dello stupirsi stesso. Ritengo l’arte una vera e propria forma di linguaggio e come tale cerco di assimilarla ed esprimermi con essa usando i media più disparati: la fotografia, la scrittura, la scultura, la poesia e anche la scrittura. Nei miei testi estendo la mia visione nell’arte ad un immaginario patafisico. Nella concezione dell’assurdo ritrovo la libertà perduta del nostro momento storico.