“Vivere l’urbanità da straniero partecipante e frammentarne i paesaggi, le usanze e le strutture.
Un rapporto con l’identità disancorata ma comunque inserita nel sistema.
Immagini cartolina immortalate in archi di tempo troppo brevi per essere colte in totalità: per questo riportate come frazioni o stormi in costante movimento.
I ruoli appartenenti all’umanità che va avanti senza mai fermarsi, in forma parodica.
Non vi è possibilità di errore, o forse ve n’è troppa. L’ingranaggio ti ingurgita e poi ti sputa.
Affrontare la cosa direttamente ci scompiglierebbe le parrucche”.
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![Gaia Maria Rampello portrait](https://www.unirufa.it/wp-content/uploads/2023/04/IMG_6683-600x600.jpg)