“H – Cirque du Soleil: quando lo show punta alla sensibilizzazione” è il nome del mio progetto tesi ed è stato uno dei miei sforzi maggiori, in quanto frutto di un intero anno di lavoro. “H” è uno spettacolo ispirato da alcuni scritti riguardo il rapporto tra disabilità e fotografia, è un’opera di cui ho curato regia, scenografia e costumi, cercando di proporre una mia visione artistica in grado di risvegliare la percezione dello spettatore nei confronti del “diverso”.
Lo show è stato diviso in 4 scene fondamentali, basate sulle 4 retoriche visuali della dott.ssa Rosemarie Garland Thomson, una studiosa che nel corso della sua carriera ha indagato i diversi modi in cui l’uomo normodotato si comporta davanti a foto di persone con handicap.
Nascono così quattro scene (o quadri): Il Meraviglioso, L’Esotico, Il Sentimentale, Il Realistico, diverse situazioni in cui lo spettatore potrà osservare artisti del Cirque du Soleil ed atleti disabili lavorare insieme, in un momento di totale inclusione.
Sin dall’inizio della progettazione sono state affrontate diverse problematiche relative soprattutto all’imponenza strutturale delle idee proposte, che hanno però trovato soluzione in un’intensa ricerca relativa a tecnica e meccanica.
Lo spettacolo è stato realizzato all’interno del The Han Show Theatre, un edificio costruito appositamente per le arti circensi situato a Wuhan in Cina, in grado non soltanto di accogliere grandi opere ingegneristiche ma anche di esaltare il tono provocatorio di questo elaborato.
Un progetto diverso ed innovativo, che intreccia un concept delicato a delle complesse richieste sceniche.