“Dio è nei dettagli” è il suo mantra. Classe ‘95, pugliese, dopo il diploma al liceo artistico consegue una laurea di I livello in Design presso la RUFA – Rome University of Fine Arts. Appassionato di fotografia, grafica, arte multimediale, si considera una personalità multidisciplinare ed eclettica.
“Ho sempre avuto un focus ampio e un approccio alla comprensione del mondo che passa attraverso diverse discipline e interessi. Mi lascio ispirare da tutto e i miei lavori sono sempre contaminati dalla musica, dalla scienza, dalla natura, dalle tradizioni, da qualcosa […] Cerco l’interferenza ovunque e il mio obiettivo più grande rimane quello di dare una valenza emozionale ad ogni mio progetto. Senza mai tralasciare il fattore estetico e funzionale.”
Nel 2020 si iscrive al corso di II livello in Multimedia Arts & Design – coordinato dalla professoressa e storica dell’arte Caterina Tomeo – in RUFA, continuando così la sua ricerca verso il “sublime”.
BAHJA – Seafood & Beach Club
Il progetto che celebra il culto del mare nasce dalla volontà di riqualificare e valorizzare un tratto di costa pugliese a sud di Bari.
La ristrutturazione ha interessato, in particolare, l’edificio – area circostante annessa – dell’ex Lido della Polizia di Stato che dopo quarant’anni di attività rimane abbandonato. Lo stabilimento balneare si estende su un’area totale di 3.470mq, di cui 424 occupati dalla volumetria architettonica.
Ispirato alla tradizione mediterranea e alle diverse culture che nel tempo hanno abitato la zona, Bahja è un Beach Club caratterizzato da toni naturali, texture calde e avvolgenti e materiali sostenibili, il tutto circondato da un mare blu incontaminato e piante tropicali, fondendosi in uno stile sofisticato e ricercato che sposa perfettamente l’archetipo locale.
Aspirando ad essere un’oasi nel deserto, il progetto sviluppa un approccio rispettoso e minimalista, che concettualizza una logica che riguarda e preserva la natura circostante e le tradizioni locali, facendo forza sulla separazione tra il contesto naturale e spigoloso della scogliera e l’indipendenza sistematica della struttura architettonica, creando così un’esperienza progettuale che celebra il culto della spiaggia.