Inaugura la mostra dell’artista e docente RUFA Davide Dormino e Francesco Petrone: “Vita, morte, miracoli”. In collaborazione con Palazzo della Penna – Centro per le Arti Contemporanee e Indigo Art Gallery, a cura di Chiara Guidoni.
Palazzo della Penna – Via Prospero Podiani 11. Aperta al pubblico fino a domenica 13 aprile 2025.
Il concetto di miracolo, nella sua accezione laica e umana, si configura come un segno tangibile di trasformazione e mutamento. Un evento straordinario che sfida la logica della ragione e si manifesta come un’evidenza: qualcosa che cambia e lascia traccia. Questo concetto si traduce nella capacità di alcuni individui di imprimere un cambiamento, grande o piccolo, che trascende la sfera personale e investe chiunque ne sia testimone. Nel fluire di vita e morte, ciò che resta sono i piccoli miracoli della chiarezza, della volontà, della purezza e della fatica.
Se la scultura è la forma d’arte che più si avvicina alla vita per il suo occupare spazio, avere peso e volume, Dormino e Petrone la eleggono a linguaggio privilegiato della loro poetica. La loro ricerca si sviluppa nel solco del figurativismo, ma si spinge oltre il piano tangibile per evocare significati profondi e simbolici. Le loro sculture si ergono e si piegano, tendendo verso l’alto e il basso con la stessa intensità, tracciando un percorso visivo e concettuale che richiama l’esistenza umana e la sua costante tensione tra aspirazione e radicamento.
Nelle opere degli artisti permane il segno delle loro mani, rifiutando la distanza della perfezione e rendendo visibile l’atto creativo stesso. Ogni traccia è la testimonianza di un gesto esistito, parte di un organismo vivo e pulsante. Le sculture diventano così il negativo dei loro corpi, lo spazio lasciato libero per accogliere l’altro, in un dialogo aperto tra materia e osservatore. Con un approccio critico e consapevole, Dormino e Petrone raccontano il presente attraverso la scultura, esplorando le dinamiche dell’essere e dell’apparire.
La mostra Vita, morte, miracoli raccoglie un’ampia gamma di materiali e significati, dando vita a un racconto collettivo che si muove tra il concreto e l’etereo. Le opere esposte sono personaggi di un’epopea senza eroe, testimonianze di un’esistenza che si lascia dietro segni tangibili e memorie da tramandare. Il miracolo, in questo senso, è ciò che resta: un’eredità artistica e spirituale che si offre allo spettatore come dono e riflessione.
Gli artisti
Davide Dormino (Udine, 1973) vive e lavora a Roma. Dal 2003 insegna Disegno, Scultura e Installazione in RUFA. Realizza sculture monumentali in marmo, bronzo e ferro, affrontando tematiche universali. Tra le sue opere più celebri: Breath (2011), installata permanentemente presso le Nazioni Unite a New York, e Anything to Say? (2015), scultura itinerante dedicata al coraggio e alla libertà d’espressione, esposta in 26 capitali europee e premiata nel 2016 con il Prix Èthique dall’organizzazione AntiCor.
Francesco Petrone (Foggia, 1978) vive e lavora a Roma. Laureato con lode presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia, ha lavorato come scenografo per teatro e cinema ed è docente presso il Liceo Artistico Argan di Roma. La sua ricerca artistica esplora il contesto contemporaneo attraverso la scultura, non come fine ma come strumento di indagine. Utilizza materiali industriali come cemento armato e ferro, accostandoli a elementi naturali come legno, pane, ghiaccio e muschio, in una continua riflessione sul simbolo e sul tempo. Nel 2024 è stato selezionato per il PAC (Piano Arte Contemporanea) con un progetto in collaborazione con il Piccolo Museo del Diario di Pieve Santo Stefano (AR).