Un traguardo straordinario per tre Alumni RUFA del corso di Fotografia: Daniele Cimaglia, Giuseppe Odore e Serena Radicioli sono stati selezionati tra i vincitori del prestigioso Premio Luigi Ghirri. Grazie a questo importante riconoscimento, avranno l’opportunità di esporre i loro progetti all’interno di Fotografia Europea, uno dei festival più rilevanti nel panorama della fotografia contemporanea.
Daniele Cimaglia e Giuseppe Odore si sono distinti con il progetto La dote di Latera, un lavoro a quattro mani che esplora il valore della memoria e del patrimonio culturale attraverso l’arte partecipativa e la fotografia.
Serena Radicioli è stata selezionata con Non sei più tornato, un’indagine intima e visiva sulla perdita e sull’assenza, nata da una ricerca personale sulle vicende familiari.
Il Premio Luigi Ghirri e il tema “Unire/Bridging”
Il Premio Luigi Ghirri fa parte di Giovane Fotografia Italiana, l’open call dedicata alla valorizzazione dei talenti della fotografia under 35 in Italia. Quest’anno, una giuria internazionale ha selezionato sette progetti che saranno esposti nella mostra collettiva Unire/Bridging. L’obiettivo dell’esposizione è stimolare una riflessione su come le immagini possano agire come ponti visivi, favorendo connessioni, dialogo e cura nei confronti del mondo esterno. Gli artisti finalisti concorrono per il Premio Luigi Ghirri del valore di 4.000 euro, oltre ad altri riconoscimenti, tra cui la menzione Nuove Traiettorie – GFI a Stoccolma, che offrirà a un artista selezionato un periodo di studio e ricerca, e una borsa di studio per il programma di letture portfolio Photo-Match di Fotofestiwal Łódź.
I progetti in dettaglio
La dote di Latera – Daniele Cimaglia e Giuseppe Odore
Il progetto si sviluppa attorno a un’antica tradizione del borgo di Latera, dove fino agli anni ‘50 la coltivazione della cannabis sativa per la produzione di fibre tessili era parte integrante dell’economia locale. Attraverso un processo di arte partecipativa, gli artisti hanno raccolto e ricomposto le storie legate alla tradizione della dote matrimoniale, costruendo un grande lenzuolo con i tessuti donati dagli abitanti e decorandolo con stampe in cianotipia che ricostruiscono una fotografia d’epoca delle sarte del paese.
Questa opera celebra la memoria collettiva e invita a riflettere su un modello produttivo più sostenibile, in contrasto con l’impatto ambientale dell’industria tessile contemporanea. La canapa, coltivata con metodi naturali, rappresenta infatti una risorsa ecologica che potrebbe offrire soluzioni alternative alla fast fashion.
Non sei più tornato – Serena Radicioli
Il progetto di Serena Radicioli nasce da una vicenda personale. La sera del 29 ottobre, due gruppi criminali si diedero appuntamento per un regolamento di conti finito in tragedia. Tra le vittime c’era anche il padre dell’artista.
Cresciuta in un contesto di domande senza risposte, Serena ha intrapreso un percorso di ricerca tra documenti, fotografie d’archivio e testimonianze, ricostruendo una storia familiare complessa e dolorosa. Non sei più tornato è un lavoro che intreccia memoria personale e indagine fotografica, affrontando il tema della perdita e dell’assenza con una narrazione visiva intensa e toccante.