Fine arts

Performance Art a RUFA: Il Futuro della Performance in Italia e in Europa

di Marta Jovanović
Coordinatrice RUFA del Dipartimento di Arti Visive.

Il programma magistrale RUFA in Performance Art non è un semplice percorso di studi, ma un vero e proprio laboratorio dinamico che guarda al futuro della disciplina, preparando gli studenti a diventare protagonisti di un panorama culturale internazionale in continua evoluzione.

 
Il nostro approccio alla didattica e alla ricerca si fonda sulla sperimentazione, sull’innovazione e su un dialogo costante con istituzioni artistiche internazionali. Offriamo agli studenti una formazione unica, che supera i confini accademici e risponde alle sfide di un mondo sempre più interconnesso.

Dal 2021, il dipartimento di Arti visive che mi pregio di coordinare ospita annualmente il Festival RUFA Performance Cluster, la cui edizione 2025 si svolgerà al Museo MAXXI di Roma e vedrà la collaborazione della docente Elise Morisson e dell’Università di Yale, segnando la prima collaborazione strutturata del nostro dipartimento con un’istituzione statunitense.

Azioni performative a cura degli studenti RUFA, presentate al Museo MAXXI di Roma.

 
Un esempio significativo di questa apertura internazionale è la collaborazione con il BAX – Brooklyn Art Exchange, e in particolare con il programma EMERGENYC, che offre agli studenti opportunità concrete di esibirsi e di entrare in contatto con artisti e colleghi provenienti da tutto il mondo.

RUFA è infatti una delle poche accademie ad aver istituito un programma completo dedicato alla performance art, caratterizzato da un forte legame con il panorama internazionale. A confermarlo sono i numerosi progetti, le collaborazioni e la partecipazione costante degli studenti a eventi di rilievo globale.
 

Performance “0 to 0 ∞” dell’artista RUFA Vanshika Agrawal presso AAIE Center for Contemporary Art.

 
I nostri studenti hanno avuto l’opportunità di esibirsi in contesti prestigiosi come la Venice International Performance Art Week e durante la Biennale di Venezia, portando la loro ricerca sulla scena artistica internazionale e confrontandosi con una rete di artisti, curatori e appassionati provenienti da tutto il mondo.

Performance di Claudia Evangelista, studentessa RUFA, nell’ambito della Biennale di Venezia.

 
Oltre alle esperienze pratiche sul campo, gli studenti del nostro programma beneficiano dell’insegnamento di artisti e docenti di fama internazionale, come Rä di Martino e Silvia Giambrone, che con la loro esperienza arricchiscono il percorso formativo e contribuiscono a costruire una didattica d’avanguardia. L’attenzione alla sperimentazione, all’inclusione e al femminismo si riflette anche nel lavoro di docenti e artisti ospiti, che portano nuove prospettive in un settore in costante trasformazione. In questa direzione, ci impegniamo a sviluppare una formazione realmente inclusiva, che abbracci tutte le identità di genere, provenienze culturali, fedi religiose, età e disabilità. La nostra scuola è un luogo in cui la diversità viene valorizzata, promuovendo un ambiente creativo e accogliente per tutte e tutti.

Nel corso di quest’anno accademico è stato introdotto PerformanceBox, un’iniziativa della durata di cinque giorni che vede protagonisti gli studenti del secondo anno del corso magistrale. PerformanceBox rappresenta un’occasione di confronto, crescita e visibilità, in cui gli studenti possono esplorare la propria ricerca e metterla in scena di fronte a un pubblico. Parallelamente, PERFORMIFICIO — una piattaforma digitale ideata dagli studenti stessi — si è affermata come punto di riferimento per la documentazione e la promozione della performance art, offrendo una vetrina online dedicata al settore.

Performance “Weaving Roots” di Arifah Binti Ashri, Sofia Arredondo, Julia Vasconcelos, svolta nell’ambito dell’evento PerformanceBox presso il RUFA Space – Pastificio Cerere.

 
Il cuore pulsante di queste iniziative è la nostra sede nel Pastificio Cerere, uno degli spazi più importanti per l’arte contemporanea a Roma. Il legame con un luogo simile ci permette di collaborare con altri spazi e gallerie d’arte di grande rilevanza come MAJA Arte Contemporanea, che accoglie e promuove le performance dei nostri studenti. Inoltre, la sinergia con ECC Performance Art ha dato vita a numerosi progetti, che hanno visto i nostri studenti come protagonisti di eventi internazionali.
 

Serie di performance degli studenti presso il RUFA Space – Pastificio Cerere.

 
Nel corso degli anni, il nostro programma ha visto la partecipazione di artisti e curatori che hanno aperto nuove prospettive sulla performance art. Artisti come Ragnar Kjartansson, con il suo lavoro sulla durata e la ripetizione nella performance, hanno ispirato gli studenti a esplorare nuove possibilità espressive. Allo stesso modo, la curatrice Paola Ugolini ha arricchito il programma con un approfondimento sul ruolo della donna nella performance e sul profondo legame tra arte e attivismo, stimolando riflessioni critiche che mettono in dialogo l’arte con le sfide sociali contemporanee.
La piattaforma PAV – Performance for Video ha inoltre offerto agli studenti l’opportunità di documentare e condividere i propri lavori in un contesto internazionale, ampliando la visibilità delle loro performance presso un pubblico globale.

Il nostro programma va oltre l’insegnamento tradizionale, abbracciando una visione complessa e inclusiva dell’arte. La partecipazione a eventi di rilevanza internazionale, il dialogo con spazi d’arte innovativi e la creazione di piattaforme digitali testimoniano l’impegno del dipartimento verso la sperimentazione, il networking internazionale e la crescita continua. In questo contesto, RUFA si conferma come un polo d’eccellenza nella didattica, nella ricerca e nella produzione artistica, con uno dei programmi di performance art più avanzati e ambiziosi in Europa.
 

RUFA non si limita a formare artisti: li prepara a diventare protagonisti di un panorama globale in continua trasformazione, capaci di influenzare la scena contemporanea e di dare vita a nuove forme espressive che superano i confini tradizionali della performance art.