Una programmazione delle attività che tenga conto delle emergenze sociali che continuano a contraddistinguere il percorso formativo delle nuove generazioni. Partendo da tale concetto il CIANS, Coordinamento delle istituzioni Afam non statali, ha dato il via alla propria assemblea annuale, che si è tenuta a Roma, concentrandosi sugli scenari che, da qui ai prossimi mesi, andranno a concretizzarsi.
«La famiglia CIANS – ha spiegato il presidente arch. Fabio Mongelli – continua ad allargarsi. Attualmente sono 19 le istituzioni iscritte. Per contestualizzare l’operato del Coordinamento nello scenario di riferimento, è sufficiente evidenziare i numeri che caratterizzano il settore dell’alta formazione artistica. Il Sistema Afam, secondo le ultime stime fornite dal Ministero dell’università e della ricerca, è composto complessivamente da 153 istituzioni, di cui 86 statali e 67 non statali. Il CIANS, con 19 istituzioni associate, rappresenta oltre il 43% delle 44 istituzioni non statali Afam di iniziativa privata (12 Accademie di Belle Arti legalmente riconosciute e 32 Istituti autorizzati). Il suo peso nell’intero comparto Afam, negli ultimi anni, si è ulteriormente incrementato se lo rapportiamo alla popolazione studentesca, corpo docente e personale.
Il totale degli studenti Afam è pari a 80 mila 600 unità, mentre coloro che studiano nelle istituzioni non statali sono circa 21 mila. Di questi circa 16 mila studenti sono iscritti presso istituzioni CIANS: si tratta del 20% del totale degli studenti Afam. Un risultato davvero importante che consente al Coordinamento di proporsi quale principale referente per le tematiche d’interesse delle istituzioni Afam non statali e di partecipare non solo ai tavoli istituzionali aperti dagli organi governativi, ma anche di porre in
evidenza l’elevato livello di affidabilità e competenza nelle diverse interlocuzioni. Gli associati hanno saputo fare rete, scambiandosi idee e suggerimenti, garantendo un sistema di apprendimento performante e qualificato. Anche alla luce dell’esperienza in corso, più che in passato occorre guardare al modo in cui lo studente si interfaccia con l’istituzione, migliorandone ove possibile l’approccio. È il concetto di benessere formativo dello studente che, nel corso degli ultimi anni, ha subito numerose modifiche ed ampliamenti, portando ad una visione del termine più completa, non più incentrata sulle condizioni strettamente connesse al trasferimento di competenze all’interno di uno spazio della conoscenza, ma come uno stato complessivo di “stare bene”, una condizione armonica tra persone e ambiente di apprendimento: risultato di un processo di formazione che coinvolge tutti gli aspetti dell’essere umano e caratterizza la qualità dello studio e del lavoro di ciascuno all’interno di una comunità di persone. L’accoglienza degli studenti provenienti dall’Afghanistan prima e di quelli in fuga dall’Ucraina poi, nelle istituzioni associate è una delle tante dimostrazioni».
«In tale contesto – prosegue il presidente – abbiamo risposto con forza e determinazione alle sollecitazioni esterne, continuando a diffondere sempre più nelle nostre istituzioni una cultura della qualità, declinata in termini di sostenibilità ed efficienza. Ciò in coerenza con le procedure di valutazione, centrali nello spazio europeo dell’assicurazione della qualità. L’organizzazione interna è stata ulteriormente potenziata e alle normali funzioni di coordinamento organizzativo sono state affiancate le aree di segreteria generale e di consulenza legale, affidate rispettivamente al professore Dario Guardalben e all’avvocato Paolo Clarizia. Tutte le attività realizzate convergono verso un fine comune: dare risposte concrete alle argomentazioni che insistono sul comparto Afam e in particolare sul settore delle istituzioni non statali. In sintesi: centralità dello studente e diritto allo studio; reclutamento e profilazione docenti delle istituzioni Afam non statali; ordinamenti didattici e accreditamento corsi di studio; autonomia delle istituzioni, dall’attuazione degli Osservatori/Presidi di qualità alla composizione degli organi di governo delle istituzioni non statali».
Dopo la cessazione dello stato di emergenza il CIANS è pronto a riavviare anche gli eventi pubblici. Il prossimo 10 novembre, presso il Maxxi di Roma, si terrà il convegno/workshop annuale dedicato all’alta formazione e ricerca artistica per lo sviluppo del made in Italy, con la presentazione delle attività e l’apertura di alcuni tavoli tematici di confronto.