Dalle aule dell’Accademia ai grandi Festival del cinema internazionali e adesso, finalmente, nelle sale. “Amos è Zawadi”, il docufilm che il laureato RUFA Yari Saccotelli ha concepito per discutere la propria tesi, si appresta a un nuovo salto in avanti. Da qualche settimana, infatti, è iniziato un tour che consentirà alla pellicola di essere apprezzata e soprattutto vista in tutta Italia, portando così alla ribalta nazionale la storia di Amos e Zawadi, due ragazzi, due cugini, che vivono in Tanzania.
Il progetto, avviato nel 2018, ha conseguito diversi riconoscimenti: primo posto come miglior film europeo al “Reykjavík International Film Festival” in Islanda; miglior film emergente al “The Sabira Cole Film Festival” di Pittsburgh (United States of America); pellicola selezionata nell’ambito degli “Sweden Film Awards”.
Zawadi è un ragazzo tanzaniano di 19 anni, nato con una grave disabilità motoria che non gli permette di essere indipendente. E poi c’è suo cugino Amos che si prende cura di lui giorno dopo giorno. L’unico arto che riesce a controllare è il suo piede destro, proprio quello con cui è stato capace di scrivere un libro di cinquanta pagine dal titolo “Io sono Zawadi” che racconta della sua situazione e della sua terra. Alla sua indipendenza provvede Amos, cugino e compagno imprescindibile. Nel 2017 Yari Saccotelli vola in Tanzania per trascorrere un mese in un piccolo villaggio nella città di Iringa, raccontando così, con un approccio quanto mai autentico la realtà di Zawadi: un ragazzo di 17 anni che nella sua vita non ha mai conosciuto il concetto di autonomia.
Dopo la “prima” del 3 dicembre a Bologna, presso il cinema Perla, il programma delle proiezioni si sposta a Comacchio (Palazzo Bellini) 11 dicembre alle 18 e a Ferrara (cinema Santo Spirito) alle 21.
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