Accademia

Il perché del rischio, il perché dell’arte

“Un elemento essenziale dell’arte è il rischio. Se non si corre alcun rischio non si potrà creare qualcosa di autenticamente bello mai stato visto prima”. È un’affermazione che ha reso celebre il regista Francis Ford Coppola e che, oggi come ieri, fornisce il confine visionario dell’essere artista, dell’immaginare prospettive e strade ancora non percorse, nell’intraprendere da solo il cammino della gloria. È il desiderio che ogni studente cerca di realizzare nel momento in cui varca le porte di un’Accademia di Belle Arti. Qui il fare e il dire hanno la stessa importanza, il correre ed il pensare hanno la stessa efficacia.

Ma RUFA non è soltanto un’Accademia in cui formarsi. I luoghi dedicati alla didattica e all’apprendimento si nutrono di quel dinamismo che ricopre gli studenti, alla continua ricerca di una scintilla, incommensurabile e accecante, capace di dare luce a un’emozione. È il fiume della creatività che, inarrestabile, scende verso il mare, incapace di essere contenuto dalla fisicità di una barriera o di quattro mura. Nessun isolamento o quarantena può arginare questa forza impetuosa.

Ed è in questa visione che il rapporto docente – studente, fino a ora quasi corporeo, si manifesta in modalità nuove, ma non per questo meno intense. Dalla condivisione reale a quella virtuale tutto cambia, ma nulla cambia. Nessuno è da solo: tutti si raccontano e si confrontano, inseguendo nuove strade e nuovi itinerari, nella convinzione che il futuro è adesso e che se si vuole essere protagonisti del proprio tempo non si può usare l’alibi dell’isolamento. Nella differenziazione dei ruoli, tra chi insegna e chi apprende: il pensiero o il dubbio sollevato da uno, è elemento di riflessione per un altro o un approccio critico per un altro ancora e così via.

La sfida non si arresta: si superano con maggiore convinzione gli ostacoli che si presentano di fronte. Ad affrontarli una comunità, quella di RUFA, distante ma unita. E per dare rilevanza a questo processo, differente e avvincente, RUFA ha ideato un piano di comunicazione digitale, già online sui canali social (Instagram, Facebook, LinkedIn), che andrà a rafforzarsi nelle prossime settimane e che coinvolge direttamente i docenti e studenti dell’Accademia.

In questo scenario RUFA è diventata collettore di molte altre iniziative spontanee correlate, ideate dalla propria comunità di studenti e docenti e in alcuni casi nate dalla collaborazione allargata di altri Atenei.

Viviana Roppolo, studentessa Rufa di Visual and Innovation design, ha ideato un progetto collettivo di narrazione domestica attraverso l’immagine fotografica. L’iniziativa coinvolge studenti di più atenei che stanno realizzando delle immagini per raccontare la loro esperienza da condividere sui canali social, con la creazione di una pagina Instagram dedicata @Talesfromthequarantine, che rappresenta la condivisione di un obiettivo, come via di uscita all’alienazione forzata.

 

BeES_Best Emotional Shots di Floriana Cannatelli, docente di Product design e di Tecnologia dei materiali del design, che ha immaginato un interruttore metafisico posizionato su OFF.
“Il tempo è sospeso. Lo spazio che si percepiva come multidimensionale e senza confini ora è lo stretto recinto delle mura di casa. La mente vaga, agitata e insofferente, nel web unico possibile canale di scambio, mentre il corpo è bloccato, costretto all’immobilismo per sopravvivere. Questo congelamento delle consuete funzioni può essere angosciosa prigione oppure sconosciuta opportunità di rinascita. La cosa fondamentale ora è lavorare sulla paura e attivare la resilienza, non solo per proseguire, ma per andare oltre.”
Il progetto “BeES” suggerisce un cambio di prospettiva, per connotare di libertà creativa il tempo “imprigionato” fra le mura domestiche, per sentirsi contenuti e non bloccati, ed essere grati per la fortuna di avere questa protezione, che non è un bene scontato. BeEs invita quindi a fotografare spazi, persone, situazioni, ambienti, ma anche dettagli infinitesimali del proprio habitat, come se si facesse un viaggio nuovo, per creare una raccolta di foto, sketch e video, testi e poesie: a futura memoria del punto zero, del cambio di sguardo sulla vita.
IG: @bees.shots FB: Best Emotional Shots