In piena epoca di post-verità, dove difficilmente distinguiamo la realtà dalla finzione, la gelateria “Zero gradi Frozen yogurt” rappresenta il prodotto artistico (di consumo) più adatto ai nostri tempi: una specie di “fake moment”, un attimo quotidiano verosimile dove tutto può esser vero, ma può allo stesso tempo esser falso.
La messa in scena che gli studenti RUFA del corso di scultura Camilla Gurgone e Nicola Petruzzi adoperano è un iniziale gioco di parole dato dal nome della loro attività, 0°, la temperatura necessaria per produrre il gelato, che ha l’obiettivo di puntare sull’abbattimento della distanza tra reale e fittizio, tra ciò che è e ciò che sembra.
Durante la performance, infatti, travestiti da gelatai dietro al loro ‘carretto’, gli artisti inviteranno i fruitori a comprare il proprio Frozen Yogurt personalizzato da topping e guarnizioni a scelta. Dopo l’acquisto, gli spettatori scopriranno, tra perplessità ed entusiasmo, che ogni prodotto in vendita è finto, riprodotto fedelmente con le sembianze dei prodotti originali tramite l’utilizzo di materiali scultorei (gesso, vernici colorate e plastiche). La perfomance vuole porre l’accento sulla costante sensazione di dubbio tra ciò che crediamo e che vediamo.