Inaugura la mostra “Check-In” al Pastificio Cerere, la nuova sede dell’Accademia.
Alla Rome Art Week non mancheranno gli stimoli artistici portati da RUFA, che nella sua nuova sede al Pastificio Cerere organizza la mostra “Check-In” del giovane artista Christophe Constantin, nata a completamento del progetto di residenza nel centro artistico barcellonese Espronceda promosso dal programma Erasmus+ dell’Accademia, e che indaga il tema del viaggio inteso come un’esperienza estetica in cui l’opera d’arte è la vita stessa.
“Check-in”, a cura di Magalì Moulinier ed Emiliano Coletta, è la seconda tappa del racconto iniziato con la prima mostra presentata a Barcellona il 30 giugno scorso (per saperne di più clicca qui) e porta il visitatore in una immaginaria geografia interiore, che dal soggiorno trascorso a Barcellona si è sostituita alla geografia reale. Una somma di elementi sparsi, fatta di biglietti usati per la metropolitana, di indirizzi illegibili scarabocchiati su un pacchetto di sigarette, di amicizie nuove, un numero di telefono di un incontro casuale, un pezzo di mappa della città rovinato da un temporale inatteso. Memoria dell’esperienza di una città, del suo odore, della sua luce e della sua ombra, un feticismo rituale ben noto del flâneur che conserva, tiene con se e sistema tutto in scatole sentimentali. Nello stesso registro del rituale, il video di una performance è presentata in uno piccolo spazio del Pastificio, simile a una cabina d’aereo. L’artista come un steward muto effettua l’inevitabile pantomima delle istruzioni di sicurezza prima del decollo. Un rito di cui Constantin conserva solo la gestualità. Pochi viaggiatori prestano ancora attenzione a questo “rituale”, a cui ormai siamo abituati, presi e persi nei nostri laptops e smartphones.
Constantin riporta, non senza uno sguardo critico, a fare del viaggio il racconto di un cambiamento. Ed è naturale che venga in mente “La Modification” di Michel Butor, capofila del Nouveau Roman, che ci appena lasciati: un viaggio in treno da Parigi a Roma il cui scopo non si realizzerà ma costituirà la materia di un racconto.