L’Accademia RUFA partner del progetto con le fotografie degli studenti che raccontano il degrado
Rifiuti in plastica, tappi di bottiglia e lattine schiacciate diventano opere tutte da scoprire, firmate dall’artista Fabio Ferrone Viola, che fa del riciclo la propria fonte di ispirazione. Questo è il concept di “Crush – Manifesto globale”, il progetto espositivo, promosso dall’Associazione Michele Valori e curato da Paola Valori, che dal 5 al 31 luglio 2016 al Complesso del Vittoriano (Ala Brasini) dà il via a un ambizioso manifesto di educazione ambientale mirato a diffondere attraverso l’arte e la creatività una maggiore coscienza del disagio ecologico. Il titolo della mostra “Crush” si riferisce alla gestualità attorno a cui ruota tutta la ricerca dell’artista, che schiaccia le lattine accartocciate raccolte per strada. Le trenta opere proposte da Ferrone sono state realizzate assemblando lattine e materiali di scarto, e trasformando i rifiuti in risorsa. L’artista classe 1966, conosciuto e apprezzato nell’ambiente romano per il suo linguaggio Trash Art, invita con le sue creazioni a una conversione ecologica globale. In forte contrapposizione con la cultura “usa e getta”, il percorso espositivo si snoda attorno al concetto di recupero, che diventa denuncia contro il circolo vizioso del consumismo. Le lattine scartate e raccolte dall’artista agli angoli delle strade, manipolate e “nobilitate” dall’interpretazione creativa, acquistano così nuovi sorprendenti significati e diventano portavoce di un contenuto sociale allargato. La Rufa ha sposato il progetto decidendo di partecipare alla sua realizzazione, non solo per le sue finalità prettamente didattiche ma per la piena inclusione dell’impegno giovanile nell’azione di cambiamento. Gli studenti del corso di fotografia, infatti, hanno raccontato per immagini il degrado urbano come risultato del mix tra cultura consumistica e incuria cittadina. Spiagge come discariche, cumuli di spazzatura sui marciapiedi, degrado e incuria diffusi. Il reportage fotografico, frutto di un lavoro collettivo dal titolo Trash, in netta opposizione con il concetto Crush, racchiuso invece nell’impegno ambientalista di Ferrone Viola – sofferma l’attenzione sull’altra faccia della medaglia, e porta alla luce uno spaccato di degrado sociale davvero aberrante, che emerge con forza dalle immagini e che comunica un messaggio urgente di necessario confronto.
Dal 5 al 31 luglio 2016. Vernissage il 4 luglio alle 18.30