La grande personale di Karen Thomas, ex docente Rufa, nell’ambito delle commemorazioni per la Prima guerra mondiale
“In generale, il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull’anima. Il colore è il tasto, l’occhio, il martelletto, l’anima il pianoforte dalle molte corde. L’artista è una mano che toccando questo o quel tasto mette in vibrazione l’anima umana”, così scriveva Wasily Kandinskji nel suo più celebre scritto Lo spirituale nell’arte. Da allora molto è cambiato nell’arte, ma il colore, per molti artisti, è ancora la grammatica fondamentale per trasmettere un concetto, uno stato d’animo. Karen Thomas, ex docente di tecniche pittoriche alla Rufa, nonché artista che ha alle spalle un lungo percorso pittorico caratterizzato da sperimentazioni materiche e da una profonda ricerca sul piano concettuale, è proprio nell’uso della luce e dei colori che trova la forza linguistica per comunicare il suo senso etico. A partire dal 9 maggio, difatti, nell’ambito del Programma Ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale, l’artista, da sempre impegnata sul piano sociale, è protagonista di una grande personale dal titolo I colori della luce, colori della pace, a cura dello storico dell’arte Claudio Strinati, nel Polo Museale Franzenfeste di Fortezza in Alto Adige. E’ in questa cornice, ricca di fascino e di storia, al confine tra l’Italia e il resto dell’Europa, che il significato culturale della mostra viene ancora di più messo in luce: un discorso che attraversa nazioni e culture, per far riscoprire il valore dell’unità e della coesione tra i popoli. In quest’ottica di appartenenza all’Unione Europea, anche l’estetica dei dipinti, si carica di un valore etico e le forme, le ombre, i colori, si caricano di nuovi significati. Il Bianco, il Blu, il Giallo, ad esempio, sono per l’artista strumenti per arrivare alla Pace, e anche il Nero, acquista per la Thomas un’accezione positiva: è il colore del caos, del buio, dal quale nasce la possibilità di riscatto, di rinascita, di luce. Quest’alchimia cromatica trova le sue radici anche nel rapporto con la natura, una ricerca particolarmente cara all’artista, in quanto presa di coscienza dell’ambiente che ci circonda. “Ogni artista ha un compito etico – afferma la Thomas – l’opera d’arte, tra forme e colori, tra Luce e ombra, porta con se un forte messaggio e io come artista mi auguro che chi guarderà i miei quadri possa sentire il mio messaggio di speranza e di Pace. Perché senza Pace non c’è Luce e senza Luce non c’è Pace”.